Copertina 4

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2010
Durata:45 min.
Etichetta:Mascot Records

Tracklist

  1. LIAR
  2. GUILT
  3. SOLITARY MAN
  4. WHERE I’M GOING
  5. ALL I HAD
  6. BLAME
  7. THE WALL
  8. GOOD AND EVIL
  9. HAPPY ENDING
  10. THE CAGE

Line up

  • Tony MacAlpine: guitars, keyboards
  • Virgil Donati: drums
  • Mark Boals: vocals
  • Doug Shreeve: bass
  • Stefania Daniel: guitar

Voto medio utenti

Seven the Hardway è un nome che non vi dirà niente, ma è il nuovo progetto di tre signori musicisti del calibro di Tony MacAlpine, Virgil Donati e Mark Boals. Un trio da infarto, almeno sulla carta, che ha dato vita ad un album, a mio modestissimo parere, non riuscito.

Questo omonimo cd, infatti, ci presenta 10 tracce di heavy metal pesante e chitarroso, in cui le linee vocali seguono direzioni impensate per Mark Boals: sin dall’opener “Liar”, infatti, sembra di ascoltare la brutta copia degli Alice in Chains, e nell’esprimere un giudizio di certo non aiuta la strofa rappata di “Guilt”. L’estremo tecnicismo di MacAlpine e Donati si fa sentire spesso e volentieri, dando ai brani intermezzi o strutture ritmiche dispari o inusuali, o abbondando in assoli in puro shredding-style, ma il tutto suona spesso “finto”, nel senso di troppo fine a sé stesso. Tracce come “Blame” o “All I Had” sono brutte, nell’accezione più pura del termine, e tutto l'album olezza di un’atmosfera incomprensibilmente cattiva e volutamente grezza, ma il tutto rende ben poco alle orecchie, risultando a tratti fastidioso.

Da nomi di questo calibro mi sarei sinceramente aspettato ben altro; invece, questo debutto puzza di flop lontano un miglio. Sarà per questo che la band ha appena annullato il tour europeo? La causa ufficiale è il ritardo nell’uscita dell’album, ma sinceramente, sarei combattutto tra andare a vedere tre musicisti superlativi (accompagnati live da Doug Shreeve al basso e dalla giovane e talentuosa chitarrista argentina Stefania Daniel, scoperta proprio da Tony tramite demo), e andare ad ascoltare una manciata di canzoni malriuscite. Bah.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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