Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2010
Durata:44 min.
Etichetta:Candlelight Records

Tracklist

  1. ILLUMINATE
  2. BREACH
  3. TIDAL WAVES
  4. RADIATING LIGHT
  5. DESOLATE RAGE
  6. THE UPWARD SPIRAL
  7. POINT OF INFINITY
  8. INCINERATE
  9. SPECTRAL PATHWAYS

Line up

  • Robbe K: vocals
  • Sjaak Kassies: guitars
  • Melle Kramer: drums
  • Simon Lawford: guitars
  • Gerben van der Bij: bass

Voto medio utenti

Da Amsterdam, ecco gli Obsidian, un'interessante band progressive death metal, che senza dubbio piacerà agli amanti di Opeth et similia.

Gli olandesi, che da poco vantano un contratto discografico con la celebre Candlelight Records, sono al loro secondo lavoro, dopo l'esordio uscito nel 2007 che li ha posti sotto i riflettori della scena metal underground europea.

Il nuovo Point of Infinity si presenta come un album sorprendentemente maturo, considerata la "freschezza" della band.
Attivi dal 2006, gli Obsidian propongono un sound che è un miscuglio di tensione e melodìa, in cui il growl del singer Robbe K. si interseca alle backing vocals pulite del chitarrista, Sjaak Kassies.
Il pessimismo delle lyrics disegna il profilo di scenari angosciosi, che fanno da sfondo ad una condizione di claustrofobico senso di costrizione, sia mentale che fisico. All'inquietudine, fa da contrappeso emotivo la speranza di riscattarsi, ma solo a patto che ci si impegni a non guardare tutto ciò che ci circonda con superficialità; It's a matter of looking, before you start to see, come dicono gli stessi Obsidian.

Ma cos'è, esattamente, questo Point of Infinity a cui si fa riferimento?

Ebbene, è un invito a raggiungere quell'unico punto di vista oggettivo in cui convergono i vari punti di vista, soggettivi e paralleli, che, proprio come rette parallele, non posso incontrarsi, se non all'infinito. Nella titletrack questo concetto è spiegato in maniera molto chiara: costante è l'appello ad andare sempre oltre, ad abbattere quel famoso "velo di Maya" che separa individuo e realtà e che spesso distorce le nostre percezioni.

Musicalmente parlando, gli Obsidian presentano numerose e contrastanti influenze.
Dai controntempi alla Meshuggah, all'immancabile accostamento con gli Opeth, padri-fondatori di un genere come il prog-death. Aggiungiamo un pizzico di Amorphis, una spruzzata di Darkane ed un lontano [e sicuramente involontario] richiamo ai Deftones, con i primi arpeggi di "Spectral Pathways" che ricordano molto l'intro di "Sex Tape".

Ecco pronta la ricetta. Gustatela con le vostre orecchie.

Io, nel frattempo, vi lascio con questa citazione.

"Another twisted, perverted formula, another dull unconscius shell expunged, a word of possibilities reduced to a mound of flesh decorated with abhorrence for every single shred of truth." [Tidal Waves]
Recensione a cura di Selenia Marinelli

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 29 ott 2010 alle 08:44

perchè dici che i richiami adi Deftones sono involontari?

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