Copertina 5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2010
Durata:44 min.
Etichetta:Spinefarm Records

Tracklist

  1. TALISMAN
  2. COME NOW FOLLOW
  3. ARCTICA
  4. GHOSTLY ECHOES
  5. SAMPO
  6. BLACKBIRD
  7. FIELD OF SERPENTS
  8. CITY OF CORRUPTION
  9. VIRVATULEN LAULU
  10. WAR IN HEAVEN

Line up

  • Heidi Parviainen - Vocals
  • Tuomas Seppälä - Keyboards
  • Kasperi Heikkinen - Guitar
  • Kimmo Korhonen - Guitar
  • Jukka Koskinen - Bass
  • Heikki "Joey Edith" Saari - Drums

Voto medio utenti

Terzo album in tre anni per i finlandesi Amberian Dawn, sempre più aggrappati ad un symphonic power metal, in cui è la voce della mezzosoprano Heidi Parviainen a condurre le danze. Ma, ancora una volta, sento di trovarmi di fronte ad un lavoro che non riuscirà a far breccia nel cuore dei metal fans. Perché? I motivi potrebbero essere tra i più disparati, ma i più importanti, a mio avviso, sono un momento compositivo non felicissimo, che rende le canzoni troppo simili l’una all’altra, ed una generale poca o nulla voglia di elevarsi al di sopra dei cliché del genere, per provare quantomeno a proporre qualcosa di nuovo. Ed invece no: questo disco non può piacere ai non estimatori del genere, essendo decisamente troppo “di parte”, dalle composizioni agli arrangiamenti, né può attirare le masse di symphonic operistic female vocal gothic power melodic (ebbastaaaa) metal fans, che di sicuro troveranno gli Amberian Dawn spanne sotto ai vari Nightwish, Within temptation e compagnia danzante. Per chi vi scrive, questo genere è uno di quelli che rischia pesantemente l’estinzione, per mancanza di idee, per una generale asfissia di proposte nuove: niente, all’orizzonte, sembra mostrare segni di ravvedimento, e quando anche le nuove leve, come questi Amberian Dawn, si limitano a fare bene il compitino, senza metterci un briciolo di originalità e di Arte, la cosa si fa preoccupante. Morale della favola: ascoltate e guardare il singolo “Arctica”, e fatevi da soli un’idea di cosa vi riserverà “End of Eden”, traete le vostre conclusioni, forza su che domani interrogo!


Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino
Che noia...

Due palle di disco, noioso e prolisso...

Niente da fare

Disco davvero spompatissimo e privo di ispirazione.

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