Amateli o disprezzateli, i
Tankard sono tornati. Sono tornati alla loro maniera, col solito disco di thrash metal alcolico, ritornelli scanzonati, bordate strumentali che si mischiano e si intersecano in pezzi spesso simili tra di loro, distinti da titoli per i quali si dovrebbe dare un Oscar alla creatività (uno su tutti mi ha fatto piegare in due dalle risate: “
Beck’s in the City”, ahahaha….. lo so, sono un cretino).
Musicalmente, la formula non cambia di un millimetro (o di una croma, se preferite): thrash metal prodotto discretamente, cantato poco ed urlato tanto, ma musica solida, veloce, metallosissima e via andare. Particolare menzione per “
Fat Snatchers”, bella e selvaggia, come piace a noi, “
Rules for fools”, con un retrogusto maideniano, la scatenata “
Brain Piercing öf Death”, con tanto di ‘umlaut’ sulla o ed effetti speciali nel ritornello… Poco altro da aggiungere: se amate i Tankard, questo
"Vol(l)ume 14" non potrà mancare nella vostra bacheca. Se vi stanno sullo stomaco, tenetevi alla larga. Sono un po’ come gli Ac/Dc, o i Pooh… li ami o li odi!
Music for drunk people!
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