In attesa di "Tempo of the Damned", fissato per il 02.02.2004, ecco uscire questo EP di quattro tracce in tiratura limitata (1000 copie) contenente due brani nuovi in versione già definitiva, vale a dire la title-track "War is my Sheppard" e "Sealed with a Fist", più una song risalente al primissimo demo degli Exodus, ri-registrata per l'occasione, e la cover di "Dirty Deeds Done Dirt Cheap" degli AC/DC, già comparsa in versione live su "Good Friendly Violent Fun". Devo dire che non mi aspettavo molto di buono, da fan di vecchia data degli Exodus, un po' per via del contratto Nuclear Blast, che, si sa, viene solitamente riservato a bands con un certo appeal commerciale, e che mi faceva pensare ad una possibile svolta modernista, un po' per quel sample di "Tempo of the Damned" messo online settimane fa, che confermava in parte questo timore. E invece? Invece questi due pezzi nuovi sono una fottutissima figata! Perdonate la schiettezza, ma sia "War is my Sheppard" che "Sealed with a Fist" sono una mazzata sui denti, la perfetta prosecuzione del discorso interrotto bruscamente dopo il pur buon "Impact is Imminent" (che sicuramente sfigurava dopo un disco quale "Fabulous Disaster"). Thrash americano prettamente old-school, con una produzione certo più al passo dei tempi per quanto riguarda i suoni di chitarra (targati Mesa Boogie, ma anche Marshall), ma non esageratamente compressa e modernista come nel caso dei Testament di "First Strike is Deadly", e perfetta per la nuova (cioè vecchia) veste della storica thrash band statunitense. Sia la sparata "War is My Sheppard" (unico neo: la chiusura urlata del ritornello) che la ritmata "Sealed with a Fist", con il suo incedere alla "Toxic Waltz", sono quanto di meglio potessi chiedere agli Exodus nel 2003: riff al livello di "Fabulous Disaster", un Tom Hunting devastante (che suono di batteria!) e uno "Zetro" Souza che, nonostante i chili di troppo, ha recuperato la grinta del periodo '87/'89. La produzione è ad opera di Andy Sneap, sicuramente l'uomo migliore al quale potessero oggi affidarsi i cinque, ed è perfetta in tutto e per tutto, dai suoni di ogni singolo strumento (qualche dubbio solo sulla cassa di Hunting) alla botta finale devastante che ha il mastering. Insomma, non potevo chiedere di meglio, se tutto il disco è a questi livelli prepariamoci ad un capolavoro come quelli degli Exodus degli eighties. L'attesa è tanta, ma per ora mi accontento di ascoltare a ruota questa ennesima… "lesson in violence"!!
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