Sono passati solo due anni dalla prima edizione di
Vale, pubblicato da Yonah Records. Il passaggio degli
Orden Ogan ad AFM Records, oltre a coincidere con il lancio del nuovo album
Easton Hope, ha portato alla ristampa di Vale, arricchita con qualche bonus track. Le motivazioni di una ristampa a soli due anni di distanza sono da ricercare nel fatto che la distribuzione della prima versione dell’album non era disponibile in tutta Europa, ma solo in alcuni paesi.
Risolto il dilemma della pubblicazione, passiamo alla musica. Da molti indicati come i successori dei Blind Guardian, gli Orden Ogan propongono un mix di power e prog con frequenti e piacevoli digressioni sinfoniche. Ora, a mio parere siamo abbastanza lontani dai fasti degli illustri connazionali, ma ciò non toglie che ci troviamo di fronte ad una grande band, in grado di offrire musica originale ed estremamente godibile. Il disco propone parecchie canzoni aggressive, caratterizzate da riffoni granitici e saltellanti, accostate a momenti tranquilli e cullanti, in cui è la melodia ad essere assoluta protagonista. In ogni caso, all’interno di ogni pezzo nulla risulta scontato, grazie ad una cura maniacale degli arrangiamenti e a parecchi stacchi “a sorpresa” in grado di accontentare anche i progster più accaniti. La band suona veramente bene, le soluzioni corali sono davvero pregevoli e il lungo disco scorre via che è un piacere. Inutile indicarvi uno per uno i brani, perché si tratta di un lavoro talmente eterogeneo che va gustato per intero. In ogni caso, se volete farvi un’idea di quello che gli Orden Ogan sono in grado di offrire, direi che un ascolto di
Reality Lost, ad esempio, potrebbe fornirvi indicazioni più che precise.
Un disco di ottima qualità, insomma, in grado di attrarre sia i fan del power che del prog metal. Se ancora non lo avete, può essere un buon acquisto.
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