Che diamine è accaduto ai
Lazarus A.D.?
Che cosa caspita è successo a quella band che non più di due anni fa idolatravo e ringraziavo per aver riportato sulla terra quel genere tanto meraviglioso quanto bistrattato come l'old school thrash metal ottantiano?
Dove diamine sono finiti gli intenti distruttivi e letali contenuti in un disco bomba come "
The Onslaught", che ricordo a tutti significare "il macello, il massacro"???
Rimango letteralmente stupefatto all'ascolto delle prime note dell'opener "
American Dreams" ma per non tirare giudizi affrettati tiro dritto sino alla fine della successiva "
The Ultimate Sacrifice"... a quel punto mi fermo per un attimo a riflettere.
C'è stato un errore? Mi hanno mandato un disco al posto di un altro? C'è stato uno scambio nella grafica?
No perchè il thrash no compromise dei Lazarus A.D. che conoscevo io è scomparso a favore di un thrashone groovoso, pastoso e grasso, sicuramente più vicino ad un sound proveniente dal sud statunitense (
Pantera dai, avete capito) che a quello losangeleno o newyorkese che tanto ci aveva esaltato ai tempi dell'esordio.
"
Black Rivers Flow" è un disco che ci ha completamente spiazzato a causa dell'approccio musicale totalmente diverso rispetto al predecessore: dimenticatevi la furia sonora e l'aggressività di brani come "
Last Breath" o "
Every Word Unheard", poichè qui stiamo parlando di un thrash molto più elaborato, tendente verso il metal classico, molto più lavorato ed addolcito, anche più melodico...insomma stravolto!
Basti sentire l'inizio dei brani citati o i chorus scandalosamente ruffiani di "
Casting Forward" o "
Light a City" per capire immediatamente che qualcosa è decisamente cambiato, dopo un solo album all'attivo.
Qualche brano più "classico" è presente, ad esempio la finale "Eternal Vengeance", ma è ben poca cosa sia rispetto al passato sia rispetto al minutaggio totale del disco.
Imposizioni dall'alto? Voglia di inserirsi in un certo ipotetico trend? "
Maturazione" artistica precoce?
Mah...ai posteri l'ardua sentenza.
Al momento l'unica cosa che ci sentiamo di dire è che "
Black Rivers Flow" non è un brutto disco, ma nemmeno riesce a suscitare lontanamente quell'entusiasmo che ci aspettavamo come degno successore di "
The Onslaught".
Come buttare una buona carriera al cesso dopo due soli lavori.
Per i
Lazarus A.D. ci auguriamo che non sia così ma certo per noi l'amarezza è davvero tanta ed a stento riusciamo a mantenerla. Un 6 stiracchiato di stima per il passato...ma con tanto terrore per il futuro.
Inspiegabile.
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