Sono giovani, sono inglesi, hanno i capelli corti, che genere di metal potranno mai suonare gli
Eradication?
ESATTO! Proprio Metalcore, di quello che piace a noi, con la doppia voce, prima growl nella strofa pesantissima, e poi angelica frocetta nel chorus ricchione che deve essere super catchy e piacere anche agli ascoltatori di
Cristina D'Avena???
No, stavolta no. Asd.
Per una volta c'è qualcosa di diverso dallo standard e dai trendi.
Gli Eradication sono cinque giovinetti che hanno deciso di puntare maggiormente per l'hardcore e la strada più metallosa e quindi nel loro debutto "
Dreams of Reality", uscito digitalmente a fine 2010 e fisicamente disponibile da fine Febbraio 2011 per
Siege of Amida, per fortuna non troviamo le caratteristiche frocette di cui sopra: l'alternanza di cui possiamo parlare stavolta è quella tra growl e scream, una sorta di Macabre in chiave *core più attuale e moderna, quindi per stavolta niente
Attack Attack!C'è da dirlo subito, il disco non fa urlare al miracolo, la voce in scream a volte è piacevole come un mal di denti che ti trapana il cervello, ed i riffs qualche volta funzionano pochino ma d'altro canto ci sono momenti, specialmente in cui gli Eradication pestano sull'acceleratore mantenendo accesa la modalità "non ci dimentichiamo della melodia" in cui stupiscono per gusto e qualità come nella bella "
The Prophet", in cui dimostrano, come ormai tutti gli sbarbatelli del 2000, di saper tenere più che degnamente uno strumento in mano.
La produzione è decisamente all'altezza e questo giova non poco alla qualità dei brani, che trovano il loro limite maggiore nell'uso delle voci, davvero troppo dentro i canoni del genere, non potremmo mai distinguerli da altre 200 bands proponenti lo stesso stile e questo è un peccato.
La musica invece, come detto, sebbene presenti tanti limiti della giovane età e della immaturità degli esordi, non è mai scadente e quando sconfinano in episodi simil-thrash come "
The Last Man Won't Fall" gli Eradication dimostrano già il fatto loro.
Voce alla
Dani Filth a parte, promossi, in attesa di ulteriori passi speriamo in avanti. C'è da decidere meglio che direzione musicale prendere (hardcore? metalcore? thrash? black?) , perchè mio nonno diceva sempre che non si può tenere il piede in più staffe e soprattutto perchè il disco rischia di essere troppo eterogeneo, ma ci si può lavorare sopra con una certa serenità.
Cercate solo di lavorare meglio sul fattore voce e di dar retta a mio nonno, pace all'anima sua.