La magia che sprigionano i
Moonsorrow è cosa strana e misteriosa, è ricca di fascino e carica di un'emozionalità che non è facile comprendere con un primo e distratto ascolto. Soltanto dopo averci sbattuto la testa con insistenza si riesce a entrare nel personale e originale mondo Viking/Pagan/Black Metal dei nostri, e tutto questo si ripete a ogni loro pubblicazione, quindi non aspettatevi sorprese dal nuovo
Varjoina Kuljemme Kuolleiden Maassa. Un titolo oltre i limiti del pronunciabile ma che più o meno sta a rappresentare un viaggio nella terra dei morti, e se i titoli sono la targa del contenitore è facile intuire come al suo interno i Moonsorrow siano riusciti a costruire un trip più buio del solito, e non credo di sbagliare affermando che questo è il loro capitolo più oscuro per atmosfere e immaginario. Rispetto ai dischi passati è stato maggiormente sottolineato tutto l'apparato più crudelmente Black Metal, eppure questo non deve suscitare dei dubbi in chi si avvicina alla loro sesta fatica, perchè sono ancora presenti gli strumenti della tradizione pagana, e ovviamente non possono mancare tutte quelle melodie dal flavour folk, ma stavolta risultano più nascoste e defilate. La durata delle canzoni è decisamente considerevole e questo lo dico per ribadire il concetto di inizio recensione: ascoltare i Moonsorrow richiede attenzione, non sono un gruppo da distrazione, sono una band da attenzione, da cura del dettaglio, e in brani come Tähdetön, Muinaiset o nella conclusiva Kuolleiden Maa ce ne sono molti. Varjoina Kuljemme Kuolleiden Maassa è un ritorno anti-commerciale, eppure ho la sensazione che saprà farsi apprezzare da tutta l'ampia schiera di ammiratori che il genere si porta dietro.
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