Immaginatevi un nutrito gruppo di giullari e di soldati, magari di quelli nordici, che nel medioevo amavano distrarsi creando melodie distorte e beat pulsanti a base di sintetizzatori e tastiere futuristiche. No, non può essere, o meglio, non possono venire dal medioevo o comunque sia dall'antichità, e infatti gli
Heimataerde sono a noi contemporanei, ma si rifanno al passato (anche molto remoto) per quanto riguarda il concept e l'immaginario. Con questi accostamenti musicali: Folk ed Elettronica c'è sempre il rischio che ne esca fuori qualcosa di tremendamente ridicolo e tronfio, ma per fortuna il progetto Heimataerde nel corso degli anni è riuscito ad affinare le proprie armi (anzi lance) e con questo nuovo
Unwesen è in grado di intrattenere gli amanti della musica EBM/Industrial con quasi un'ora di parallelismi tra ritmiche da dancefloor e arrangiamenti/refrain che pescano direttamente dalla cultura classica/medioevale. I risultati? A dire il vero non è facile da giudicare un prodotto simile, in certi casi hanno gli Heimataerde hanno il merito di riuscire a tirare fuori episodi semplici e orecchiabili, come Gotteskrieger, Dark Dance e Niemals Mehr, in altri casi invece purtroppo annoiano con soluzioni stilistiche approssimative e superficiali. Se state pensando ai Saltatio Mortis non siete molto lontano, ma in questo caso è la dimensione più "tamarra" e "cafona" ad essere privilegiata. I primi ascolti possono coinvolgere, con il tempo però perdono in fascino e la voglia di rivolgersi verso prodotti più curati (sempre nel settore Industrial ovviamente) aumenta.
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