Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2007
Durata:44 min.
Etichetta:Trisol
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. MULTIPLATFORM PARADISE
  2. BEATCRUSHER
  3. BRAINDAMAGE
  4. LOST
  5. CAN YOU IMAGINE
  6. PLAY 'N' KILL
  7. BANG YOUR HEAD
  8. JUST THE SAME FOR YOU
  9. TECHNOLOGIC AGE
  10. CITIZEN XT99
  11. CRITICAL WORLD

Line up

  • Victor Love: vocals, guitars, synths, programming
  • Alex Vega: guitars
  • Darin Yevonde: bass
  • Grace Khold: synthesizers

Voto medio utenti

Ritorno per i romani Dope Stars Inc. con un nuovo album decisamente molto interessante. 'Gigaheats' è un dischetto che va già liscio liscio, ma che contiene diverse papabili hits. Ma partiamo dall'inizio, ovvero la caratteristica base dei DSI: l'essere riusciti a fondere gli elementi dell'Industrial Goth con elementi Glam tutto Synth e Dancefloor in maniera tutt'altro che banale. Un esempio ne è l'opener 'Multiplatform Paradise', una song che racchiude Glam e Glitter ma tanta energia ritmata a la Rob Zombie. Non è un caso che questa song è forse quella migliore di tutto il dischetto, che comunque si sviluppa su una qualità piuttosto elevata. Trascinante è la seguente 'Beatcrusher', una canzone ai confini con l'Electro e l'EBM, mentre 'Braindamage', 'Lost' e 'Can You Imagine' mettono in risalto il lato forse più easy ed wave della band romana, lanciando richiami sia a Billy Idol che ai Duran Duran più sintetici. Il sound torna a pompare con 'Play 'n' Kill', dall'incedere decisamente Dancefloor ed Industrial, cosa confermata anche dalla seguente 'Bang Your Head'. Ancora un attimo di suadenti atmosfere Pop con 'Just The Same For You', prima di 'Technologic Age', altro sicuro cavallo di battaglia (una sorta di 'Dancing With Myself' dei Generation X). L'album si chiude con 'Citizen XT99' forse la song meno convincete del dischetto, prima della splendida 'Critical World', coinvolgente e ben giocata sull'Atari Music. Un album ricco e dinamico, in cui, anche se spesso è evidente la differenza di mood e di stile tra le songs più heavy e quelle più easy (per non tirar fuori il termine ballata, che comunque qui non è ben contestualizzato). Comunque, ripeto, sul platter si trovano tanti spunti interessanti e tante canzoni da Dancefloor che non deluderanno gli amanti del genere. Eh, si, direi proprio che la scritta che appare nel back dell'inlay card che riporta "between tokyopop & adamantium" è se non altro azzeccata.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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