Al mio legame “storico-affettivo” con gli altoatesini
Feline Melinda e con il loro ”The Felines await you”, avevo già fatto riferimento ai tempi della disamina riguardante il loro disco del “ritorno” (“Morning dew”, del 2008), per cui non posso che accogliere con grande soddisfazione la ristampa di quel “mitico” debutto predisposta con la consueta cura e competenza dalla My Graveyard Productions.
Tentare di far comprendere completamente al pubblico più “maturo” dei nostri tempi cosa significava nel 1988 presentarsi con un look da “poser” e poi suonare un fiero e granitico metallo di stampo teutonico è probabilmente una cosa un po’
difficile (certi
settarismi sono definitivamente sconfitti … o no?), ma la determinazione e la convinzione di questi ragazzi furono in grado di convincere anche i più scettici, a patto che fossero talmente intelligenti da superare quella
facciata fatta di tutine
tigrate e
leopardate e non prestassero troppa attenzione al
singolare pseudonimo scelto dall’impetuoso batterista della band.
La musica di ”The Felines await you” è, come anticipato, un robusto power/speed metal che orienta il suo sguardo ammirato verso la vicina Germania (Helloween, Accept, …) e conosce tuttavia anche l’arma della melodia adescante, a costituire un quadro compositivo non totalmente privo di salutare versatilità.
La corsa agile e compatta dei
Felini si manifesta immediatamente fin dall’opener “Feline Melinda”, tipica (ah, quelle “sgommatine” di basso!) e trascinante, per poi passare ad una “You're a witch” che “pompa” e graffia come da miglior copione del genere e ad una “Easy blood”, sempre assai potente e spedita ma anche attenta alla melodia.
La title-track è un brano più leggermente più “complesso” e articolato, gli scatti si alternano a soluzioni maggiormente cadenzate e ad ampio respiro, anche grazie ad un refrain anthemico e abbastanza orecchiabile, in "Metal ladies” la matrice
crucco-metal è ancora una volta riproposta in tutta la sua splendida
convenzionalità, mentre tocca alla fascinosa "If you need me” (poi ripresa anche nell’ultimo Cd del gruppo) svelare la notevole qualità melodica dei Feline Melinda, che decidono di chiudere il loro primo lavoro con un breve e divertente
outro d’estrazione folk, contrassegnato da una festosa fisarmonica.
La versione del 1987 di “Feline Melinda”, una photo-gallery d’
antan e il videoclip “restaurato” di “You're a witch” (con le ultime due situazioni simpaticamente
kitsch) rappresentano la sezione “multimedia bonus” di una riedizione degna di attenzione, per il suo valore artistico intrinseco, per un piccolo sguardo al “com’eravamo” e perché interrompe il circolo
vizioso (ma anche
virtuoso, quando non diventa un fatto parossistico!) del collezionismo, consentendo a tutti i
metalofili d’impossessarsi di un disco che nella sua versione originale in vinile (che, a questo punto, ho provveduto a mettere in cassaforte!) ha raggiunto valutazioni piuttosto elevate.
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