Attivi fin dal 1996, gli olandesi
Victimizer tornano sulle scene con il loro secondo album in studio intitolato “Tales Of Loss And New Found Serenity”. La lunga gestazione del lavoro, caratterizzata da numerosi cambi di line up, è in parte compensata dalla qualità del loro death metal, che fa della genuinità e dell’esperienza la sua arma vincente. Non ci troviamo di fronte al nuovo capolavoro del genere né ad un prodotto memorabile, ma i nostri riescono nell’impresa, ormai ardua, di riuscire a non essere scontati o noiosi pur muovendosi su coordinate percorse e ripercorse da centinaia di band nell’ultimo ventennio. Forse è proprio la capacità di mescolare in maniera intelligente i più variegati elementi del genere a rendere questo prodotto interessante e diverso dalla matassa di uscite mediocri che da troppo tempo intasano la scena, passando da atmosfere dal sapore claustrofobico a momenti in cui partiture di chitarra splettrata in stile svedese danno respiro ai brani.
Supportato da un’ottima produzione e da un un guitar riffing articolato ma mai caotico, “Tales Of Loss And New Found Serenity” farà sicuramente la felicità di quanti tra voi amano il death metal di impatto ma ragionato al tempo stesso.
Particolarmente interessante il recentissimo ed ennesimo cambio di line up, postumo alla realizzazione di questo album, che vede l’arrivo dietro il microfono di Arnold Oude Middendorp, che i seguaci del genere negli anni novanta ricorderanno per essere il cantante dei letali Altar. Vittime della sfortuna? Forse, visto che le carte in regola per ottenere di più ci sono tutte.
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