Primo full lenght per la band italiana, dedita ad un piacevole hard rock old style. L’album è fortemente caratterizzato dall’ottima voce di Andrea Nicolai, che accompagna con personalità tutti i colori di
Savage Mantra.
All’interno dell’album, a mio parere, i “pezzoni” sono tre. La title-track, veloce rock and roll ideale sia come opener del disco che dei concerti;
Twist Of Fate, dove strumentalmente la band da prova di buona tecnica e ottima coesione, oltre a risultare melodicamente efficace nel refrain;
The Microphone’s Suicide, altro pezzo diretto e carico di pathos. Quello che non convince particolarmente, invece, sono i mid-tempo e le ballad, che pur con alti e bassi a volte risultano fin troppo scontati.
I
Soundust meritano sicuramente un ascolto, possibilmente riservato, almeno in fase preliminare, ai pezzi più veloci, dove la band riesce secondo me a dare il meglio. Insomma, buon debutto ma bisogna crescere ancora un po’, soprattutto per rendere i riff meno banali e i brani sempre più immediati. Le basi, comunque, ci sono alla grande: da qui non si può che salire.
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