L'album è stato missato da Stefan Glaumann... tra le altre bands, Clawfinger e Rammstein. Ci siamo già intesi, giusto? Ma c'è un però... l'album in questione è decisamente valido e sicuramente molto interessante, anche se paga parecchio dazio a bands quali i Rammstein stessi, ai The Kovenant ed ai Fields Of The Nephilim. Gli svedesi Deathstars sbarcano, quindi, con un platter morbosamente elettronico ed elettrico, di chiaro stampo Industrial Rock, ove radici Gothic Rock copulano con partiture prettamente Industrial Metal (e spesso soccombono), supportate da un'ottima elettronica e da luccicanti inserzioni glitterate, quasi a testimoniare che il Glam può trovare ancora la propria essenza vitale in soluzioni stilistiche apparentemente meno probabili. L'ottima vociona Dark di Whiplasher e la grandiosa produzione (a cura di Anders Friden e dei Deathstars stessi) del dischetto aiutano non poco questo 12 tracce a raggiungere un buonissimo livello, mentre songs dirette e ruggenti come la ballabilissima opener 'Semi-Automatic' (inno ideale per la futuribile età della nuova pietra) , la pompatissima title track 'Synthetic Generation', la pestata ed anthemica 'New Dead Nation', la rocciosa 'Modern Nation' e la più speedy (ma comunque danzabilissima) 'The Revolution Exodus' calano un cinque d'impatto assolutamente invidiabile, senza dimenticare le più tranquille e calibrate 'Syndrome' e 'Little Angel'. Forse sul finire dell'album l'attenzione tende un pochino a scendere, ma comunque 'The Rape' rappresenta ancora un bel capitolo di questo 'Synthetic Generation', senza scordarsi la buona versione della pluri-coverizzata hit di Billy Idol 'White Wedding'. Il pacchetto promo è impreziosito con due clip (penso comunque che saranno disponibili anche sulla versione in commercio nei negozi) - 'Synthetic Generation' e 'Syndrone' - , ben girati e lavorati (a testimoniare quanto la Nuclear Blast punti su questi Industrial Rockers svedesi). Ultima notazione: come avrete capito, l'album non è l'apice della novità e dell'originalità, ma che volete che vi dica... è fatto bene, e questo mi basta per apprezzarlo e per ascoltarlo fino alla nausea!
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