Dunque dunque, quanta carne al fuoco… I mitici
Grave Digger, arrivati a “soli” 30 anni di carriera (se si considera che il primo omonimo “Demo” è del 1982) sono nel bel mezzo di una bella “operazione festeggiamento”, che si snoda in tre capitoli:
1- Dare alle stampe il successore del capolavoro “
Tunes of War”, ossia “
The Clans will Rise again”, uscito per l’appunto da pochi mesi, e recensito da noi (cliccate
qui per la recensione);
2- Tirar fuori un EP celebrativo, che idealmente ricongiunga le due parti della storia, tributando alcuni dei suoi momenti migliori, ed è quello di cui ci occupiamo oggi;
3- Celebrare con un live album il tutto, cosa di cui leggerete a breve, nella recensione a “
The Clans are Still Marching” (cd/dvd).
Cosa ci propone, dunque, questo EP? Cinque brani, di cui vado ad elencarvi le peculiarità.
1) “
The Ballad of Mary” è una delle più belle songs del summenzionato “Tunes of War”, qui reincisa e cantata da Chris Bolthendahl con Doro ed i Van Canto, in un tripudio canoro e sonoro;
2) “
Rebellion (The Clans are marching)", altra pietra miliare di “Tunes of War”, qui duettata da Chris con Hansi Kursch, in una resa sonora moderna e potentissima;
3) Ancora “
The Ballad of Mary”, stavolta in una versione unplugged, e con gli stessi guests al microfono;
4) La versione strumentale di “
Highland Farewell”, tratta dall’ultimo TCWRA;
5) La versione strumentale di “
Coming Home”, altra traccia dell’ultimo studio album.
Il totale? Beh, ehm, cosa, ah sì, mi hai chiamato Graz? Ah no, sì devo scrivere… dunque…. Niente, non ci riesco. Questo EP è consigliatissimo a tutti i fans accaniti (e sono tantissimi) dei Grave Digger, collezionisti che vogliono accaparrarsi fino all’ultimo pezzo di memorabilia della band. Per tutti gli altri, soprattutto per chi possiede i summenzionati albums, “Ballad of Mary” è un EP che lascia il tempo che trova, ossia davvero pochino. Poco male, ci sarà modo di consolarsi molto, molto presto...
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