Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2013
Durata:38 min.

Tracklist

  1. THE RIDE OF THE WALKYRYA
  2. HARD OVER
  3. KINGCROW
  4. BACK TO REASON
  5. END LINE IMMORTAL STORM ALIVE
  6. SHOUT OF THE REBEL
  7. IN MEMORIA
  8. BETRAYED
  9. ACE OF SPADES (BONUS TRACK)

Line up

  • Vince Santopietro: vocals
  • Donato Gallicchio: bass
  • Tony Perrone: guitars
  • Aran Morion: drums

Voto medio utenti

I Walkyrya si sono formati nella provincia di Potenza sul finire degli anni '90, ma hanno i piedi ben piantati negli eighties, il loro è, infatti, un Heavy Metal Classico, che inizialmente si rivela fin troppo derivativo, come quando su "Hard Over" (per non citare la scontata intro) non mostra particolare originalità. Le cose vanno sicuramente meglio con la martellante (sopratutto grazie ad un basso motorheadiano) "Kingcrow", e si continua poi sulla buona strada con "Back to Reason", dove è invece la chitarra di Tony Perrone (da poco fuoriuscito dalla band) ad attirare i maggiori consensi.
Dopo tutto 'sto tripudio di metal sound, a sorpresa, i Walkyrya cedono il microfono all'ospite Anna Mara Criscio tirando fuori dal cilindro l'ottima "End Line Immortal Storm Alive", una canzone che scorre tra passaggi malinconici e scatti repentini, ricca di pathos e dedicata alla memoria di Elisa Claps, vittima di una triste, ed ancor oggi non del tutto chiarita, tragedia.

Se "Shout of the Rebel" scappa via bella potente ma senza suscitare grandi sussulti, ecco che "In Memoria" (rifacimento della vecchia "Nella Memoria", presente sul loro CD del 2003) cattura tutta la mia attenzione, con un bel taglio epico e quel cantato in italiano che mi hanno fatto subito pensare ai Guardiani di Frontiera.

Il finale del disco è in crescendo, con la scattante ed affilata (tanto da ricordare i Metallica in alcuni passaggi) "Betrayed" ed infine per la cover di "Ace of Spades", scelta non particolarmente originale e macchiata da un cantato eccessivamente forzato, ma allo stesso tempo anche un chiaro atto di fede.

Qualche ombra.
Molte luci.
Tanto... tantissimo metallo.

I am
I hear
I see
I feel
I review
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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