Buon debutto discografico per i
Clandestine, band capitanata dalla poliedrica singer
June Park. La proposta della band è di difficile definizione: sostanzialmente si tratta di un progressive metal estremamente melodico, carico di sfumature elettroniche e di sperimentazioni con frequenti digressioni al limite della psichedelia.
Il disco necessita di diversi ascolti per essere assimilato, anche perché la maggior parte dei pezzi nasconde due diverse anime: quella strumentale, articolatissima e intricata e quella vocale, melodica e trascinante. In questo mare di sperimentazione sonora, a farla da padrone è comunque la parte vocale, che offre a tutto il lavoro lo spunto indispensabile per fare il salto di qualità e risultare assolutamente originale.
Tra i pezzi assolutamente da ascoltare per farsi una precisa idea delle potenzialità di questa band troviamo
Disappear In You, l’aggressiva
Philistine e la track finale,
Comatose. Per il resto, comunque, tutto l’album risulta scorrevole e senza particolari punti deboli.
Riservato ai più aperti alle sperimentazioni e alle novità, assolutamente vietato ai progster più intransigenti. Prima di procedere all’acquisto, comunque, è necessario dargli più di un ascolto per valutare la proposta della band secondo i propri gusti. Da parte mia, sette pieno per un gruppo che cerca di distinguersi e ci riesce anche abbastanza bene: se questo
The Invalid rappresenta un punto di partenza, i Clandestine hanno di fronte a sé un grande futuro.
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