Copertina 6

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2010
Durata:non disponibile
Etichetta:My Graveyard Productions

Tracklist

  1. CRY, GAIA CRY (ORIGINAL VERSION)
  2. HATE IS BORN
  3. RIDE THE BRAVE (REMIXED)
  4. THE MOB RULES (BLACK SABBATH COVER)
  5. CRY, GAIA CRY (VIDEOCLIP)
  6. CREATED FOR SELF DESTRUCTION (VIDEOCLIP)
  7. DON'T STOP CRYING (FOR THE RAIN) (VIDEOCLIP)

Line up

  • Johnny Thunder: vocals
  • LGD: guitars
  • Medium: guitars
  • Rudymental: bass
  • Hell Hunter: drums

Voto medio utenti

Quella che poteva essere una buona idea, alla resa dei conti non si rivela invece tale.

Con l'EP "Cry, Gaia Cry" gli Anguish Force rendono un (dovuto) tributo a Ronnie James Dio, riprendendo la sabbathiana "The Mob Rules", ed allo stesso tempo ne approfittano per rilanciare il loro ultimo full lenght, "Created 4 Self-Destruction".
Tuttavia nel farlo vanno a riprendere quella che di quell'album, a mio parere, si era segnalata come uno dei momenti meno esaltanti, tanto in debito con un sound alla Gamma Ray, quanto inefficace, sia nel refrain sia nel guitarwork.
Un po' meglio l'inedito "Hate Is Born", roccioso e speedy, e la nuova versione di "Ride the Brave", episodio dal taglio power epico recuperato da "Invincible Imperium Italicus" (2008). Tornando all'interpretazione che gli Anguish Force danno della già citata "The Mob Rules", tocca ammettere che, sebbene gli Anguish Force ne facciano una versione tutto sommato dignitosa, il confronto con Ronnie James Dio si rivela gravoso per il pur bravo Johnny Thunder.

Oltre alla classica parte audio, su "Cry, Gaia Cry", troviamo anche tre videoclips, che confermano il solito impegno che la formazione altoatesina ha da sempre speso in tutte le proprie proposte.
Il primo video che incontriamo è proprio quello sviluppato sulla titletrack, girato in maniera evidentemente professionale, dove sono evidenti il feeling ed un'ambientazione alla "The Day After" che viene ribadito anche nel successivo video, quello di "Created 4 Self-Destruction", un brano più nelle corde di Agent Steel ed Exciter. Non ha, invece, nulla a che vedere con questi scenari apocalittici e di (beh, un po' pacchiana) violenza, l'ultimo video, un susseguirsi di riprese dal palco e dal backstage montate sulla studio version di "Don't Stop Crying (for the Rain)", anche musicalmente lontano da quanto visto e sentito finora, grazie a quel suo approccio sbarazzino e rock'n'roll.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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