Copertina 7

Info

Anno di uscita:2003
Durata:40 min.
Etichetta:Century Media
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. WITH ALL THE PRIDE & DIGNITY OF A DROWING SWIMMER
  2. EVIDENCE OF A WASTED INK
  3. THE RESCUED
  4. HOUDINI LOST HIS KEY
  5. THE DEATH OF STARS LIKE THE SUN
  6. ROOM 134
  7. ASPARTAME
  8. A GOD RECLAIMS HIS THRONE
  9. STUTTER
  10. FORCE IS ALWAYS AN OPTION
  11. REVENGE TASTES LIKE BLOOD & BROKEN TEETH

Line up

  • Kelly Reaves: vocals low
  • Chris Mosley: vocals high
  • Jason Burns: guitars
  • Nick Brunson: guitars
  • Brandon Thrasher: bass
  • Jeff Gardner: drums

Voto medio utenti

Gli ultimi mesi dell'Anno Domini 2003 potrebbero anche essere ricordati come il periodo ove un genere come l’Hardcore (inteso nel senso più ampio del termine) abbia ritrovato una certa nuova linfa e nuova freschezza compositiva. Penso, per esempio, alle ultime uscite di questo squarcio finale annuale, come Give Up The Ghost, Stampin' Ground, l'album tributo di Pro-Pain, Nine o Dai Lo, a cui ora va associato anche quest'ultimo, ottimo lavoro, di Haste. Il six piece americano proveniente dall'Alabama arriva al terzo capitolo della sua storia in perfetta forma e decisamente tonico. Ottima produzione e canzoni ottimamente arrangiate, capaci di spaziare da assalti poderosi e sfacciatamente heavy come 'A God Reclaims His Throne’ (ove è presente in veste di guest il singer di Lamb Of God, D. Randall Blythe) e la conclusiva metallosissima 'Revenge Tastes Like Blood & Broken Teeth' alle più Nu Grunge oriented 'The Death Of Stars Like The Sun' e 'Room 134' (forse le due songs più easy dell'intero platter). Ma le vere gemme sono 'The Rescued' - impreziosita dall'altro guest Jeff Jenkins di Codeseven -, ove vengono lasciati ampi spazi alle emozioni, dilatate dall'ottimo guitar riffing, 'Houdini Lost His Key' (la bruttura del titolo è decisamente bilanciata dalla stupenda composizione, in cui le voci di Kelly e Chris raggiungono strepitose vette, mentre il mood portante enfatizza la drammaticità ed il sogno di questa mid tempo) ed il groove meticcio del Rock'N Roll Core di 'Stutter', che incendia l'aria esplodendo in un chorus altamente coinvolgente ma non scontato ne tanto meno ruffiano. Una terza release di tutto rispetto: di sicuro non deluderà i fans di vecchia data e ne chiamerà dei nuovi a se.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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