Effettivamente questa recensione esce con un certo ritardo, ma certe volte meglio tardi che mai.
Blood Revolt è un nuovo gruppo proveniente dal Canada che vede militare nelle proprie fila un certo Alan Averill, voce dei grandissimi Primordial, ma almeno in questo caso non aspettatevi chissà quali approcci particolari alla musica, gli Blood Revolt (almeno sulla carta) dovrebbero risvegliare quegli istinti più brutali e bassi nell'essere umano. In parole povere si tratta di Thrash/Death Metal con qualche influenza Black Metal, il tutto mischiato con poca cura e soprattutto con poca efficacia. E' innegabile come in certe occasioni sia piacevole farsi investire da un'onda sonora di vibrazioni grezze, magari senza nessuna inventiva, purtroppo nel caso di
Indoctrine tutto questo non funziona. Su tutto spicca soltanto la voce di Alan, ma non è una novità, da sempre il suo cantato è contraddistinto da una timbrica particolare ed originale, figuriamoci come spicca in album dove tutto sembra scritto, composto e suonato nell'arco di trenta minuti. La sensazione che se ne ricava è quella di un disco frettoloso, poco approfondito e in certi momenti risulta anche irritante. Forse volevano dimostrare un'attitudine low-fi, è difficile da dire, quello che è certo (purtroppo) è il fatto che la band non credo arriverà a un secondo disco, del resto la Metal Blade non ha soldi da spendere inutilmente. Spero.
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