C'era grande attesa per il ritorno discografico dei
Samael, e per quanto mi riguarda la curiosità è aumentata dopo l'ultimo album, Above, che li aveva riportati su sentieri duri e grezzi, in linea con quanto proposto nella prima fase della loro carriera.
Lux Mundi già dal titolo vuole dare l'impressione che i Samael hanno deciso di tornare a sperimentare, e la copertina è sicuramente il primo dei fattori visivi che vi introdurrà in una nuova ambientazione sonora, a dire il vero non tanto distante da episodi come Passage, Eternal oppure Solar Soul. E' criptica, oscura, mistica e al tempo stesso incline a comunicare un qualcosa di imminente, non per forza in senso negativo. Nel momento in cui la musica si sprigiona nell'aria è tutto più chiaro: i Samael hanno ripreso in mano la loro vena più melodica e sinfonica, dando uno spazio fondamentale alle tastiere e a tutto quello che gli gira intorno, dai suoni classici a quelli sintetici, con un equilibrio e una fantasia che rende Lux Mundi un album eclettico e dinamico. Poche righe fa ho definito il nuovo corso dei Samael "melodico" ma non intendevo assolutamente dire che la band si è adagiata su soluzioni commerciali o di facile presa, no, ogni canzone, a partire da Luxferre, possiede un qualcosa di marziale e imponente che rende i singoli brani delle piccole legnate: quadrate, robuste, decise, spigolose ma non per questo fastidiose da ascoltare. Il disco nel suo insieme funziona alla grande e sembra essere concepito con l'intento di dimostrare come i Samael siano in grado di spingere le proprie coordinate stilistiche sempre in avanti evitando di compromettere il loro personale marchio di fabbrica. Ci sono pezzi come Let My People Be! che i Dimmu Borgir si sognano di scrivere. Citare le varie canzoni che compongono il cd è assai riduttivo, questo è un prodotto che va letteralmente consumato nella sua integrità, suddividendolo si perde quel comune denominatore, mistico e oscuro, che collega i vari brani donandogli un sound da sinfonia del male. Un ottimo lavoro è stato eseguito dietro il bancone del mixer e non è errato dire che Lux Mundi gode di una delle migliori produzioni della loro intera carriera, anzi, forse è proprio la migliore. Pur essendo un cd studiato (si sente che la cura dei particolari è minuziosa) non soffre di quella maledetta sindrome che affligge tutte quelle pubblicazioni troppo curate; questo è un ritorno potente e cafone, che farà contenti tutti i fan dei Samael, raggruppandoli sotto la stessa bandiera.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?