Affilato, come una lametta tagliente ma scheggiata ed infetta.
Ecco come potrei sintetizzare le prime impressioni provate di fronte a "Archaic Life Forms", terzo lavoro sulla lunga distanza per gli
Aneurysm, da poco uscito per la Kreative Klan.
Da
"Shades", risalente al 2007, sono ormai passati diversi anni (e l'esordio "Aware" risale addirittura al 2002), ma quello che distanzia queste due uscite è ben più del mero lasso temporale che le divide. Infatti, il processo compositivo si è fortemente evoluto andando ad integrare compiutamente una componente elettronica che in precedenza si era solo intravista, sancendo la trasformazione di un gruppo che dopo i primi passi all'insegna di un più classico Thrash Metal, successivamente aveva optato per un approccio più articolato e tecnico, sino ad approdare alle inclinazioni cyber elettroniche adottate su "Archaic Life Forms", dove si affiancano ad un concept lirico di chiara ispirazione
science fiction.
Nell'opener "The Clear Obscure", della quale è stato peraltro realizzato un ottimo videoclip, è subito evidente quel mix di aggressività thrash e di passaggi techno-industrial che possono portare ad accostare gli Aneurysm a formazioni come Fear Factory, Meshuggah o Strapping Your Lad.
Sulla stessa lunghezza si muove anche la seguente "Last Farewell" che comunque lascia trasparire una maggiore aggressività e compattezza nel sound, anche se nemmeno qui mancano quei piccoli squarci melodici che, oltre al compito di spezzare i ritmi, mettono in evidenza la versatilità del cantante Gianmaria Carneri.
"Agent One" si concede maggiormente alle soluzioni elettro-cibernetiche, ma si tratta solo di diversi dosaggi degli stessi ingredienti. Infatti, l'album ed il racconto di una Terra dominata dalla macchine e della loro ricerca nel
ricreare l'essere umano, proseguono sulle stesse coordinate, che si tratti dell'atmosferica "Angel", della
sporca e disturbata "Anomaly" oppure del groove cibernetico di "Postulates" e "The Great System".
Con "Archaic Life Forms" gli Aneurysm hanno gettato il cuore - ma anche il proprio D.N.A. - oltre l'ostacolo, ottenendo ottimi risultati.
Well, its a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it...
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