Inseriti spesso nel convulso calderone del
krautrock, i tedeschi
Jane hanno in realtà subito il fascino delle sonorità cosmico-sperimentali di Can e Amon Duul solamente nei loro primi anni di esistenza discografica, per poi dar vita ad una proposta musicale sostanzialmente hard-rock, con i Deep Purple e gli Uriah Heep (una band amatissima in Germania!) e appena un pizzico dei Pink Floyd (e dei primi Scorpions) ad alimentare con forza il cuore, i muscoli, i polmoni e l’immaginario artistico della band.
Ed è proprio questa la matrice sonora di “Live in concert - Original 40th anniversary show” un Dvd che celebra, come s’intuisce facilmente dal titolo, i quarant’anni di carriera della longeva formazione di Hannover, in questa
diramazione denominata
Werner Nadolny’s Jane, con il nome dello storico tastierista del gruppo a marchiare espressamente la sua ennesima incarnazione.
Attraverso un programma sufficientemente equilibrato che solca l’importante storia dei rockers germanici, non tralasciando nemmeno quella più recente, il dischetto registrato al Downtown Bluesclub di Amburgo nel maggio dello scorso anno, illustra piuttosto bene le caratteristiche tipiche della band, sintetizzabili come accennato, in una brillante interpretazione del rock duro albionico, coadiuvato da scampoli di traiettorie sinfonico-progressive, per un viaggio sonico evocativo e vibrante, edificato sulle iridescenti tastiere di Nadolny (all’occorrenza anche impegnato al sax, come avviene in “Wounded pioneer”) e del suo coadiutore Dr. Bogarth, ma in cui anche la chitarra di Dete Klamann e la voce di Torsten Ilg illuminano con una prestazione di buon livello l’intero show.
Non aspettatevi una performance particolarmente
coreografica (l’unico
orpello sono alcuni candelabri accesi portati sul placo da personaggi incappucciati all’inizio dell’esibizione) o
esuberante: il tastierista è imperturbabile dietro al suo assortimento di strumenti, gli altri musicisti “tengono” la posizione sul palco, con disinvoltura, concentrazione e una certa flemma e ci vuole l’ingresso di una Jutta Weinhold (ex-Zed Yago / Velvet Viper) in ottimo stato di “conservazione” a dare una piccola “scossa” alla situazione. La gradita special guest, duettando con Ilg (da segnalare una splendida versione di “Hangman”) e impossessandosi in “solitaria” del microfono per gli ultimi cinque brani del concerto, dimostra tutta la vitalità e la passionalità contenuta in quelle prestanti corde vocali oggi solo
leggermente arrochite (con un lieve
tocco alla Janis Joplin che francamente non ricordavo) dal tempo.
La cover di “Circle of hands” degli Uriah Heep è l’unica vera citazione che concedo ad una godibile setlist, così come esaurirò velocemente il commento agli aspetti squisitamente “specialistici” dell’opera, riferendo di una regia assai essenziale, abbastanza statica e ripetitiva nelle riprese, ma non per questo eccessivamente soporifera.
Meno interessante risulta la sezione extra, rappresentata da uno special televisivo che ripropone quattro brani già apprezzati nello spettacolo amburghese, eseguiti in un’ambientazione molto
vintage e proposti attraverso un montaggio a tratti degno dei migliori
bloopers cinematografici, con i protagonisti che all’interno dello stesso brano appaiono vestiti in maniera differente a seconda delle inquadrature.
Un Dvd che, nonostante qualche limite tecnico, può tranquillamente fare parte della collezione dei fans del gruppo, e che se, in qualche maniera, riuscirà ad incuriosire i musicofili meno avvezzi alla
materia (oltre ai Jane, vi consiglio anche un’indagine
diacronica su Frumpy, Birth Control, Kin Ping Meh e Lucifer’s Friend, per chi scrive autori di un debutto degno dei migliori acts britannici), avrà assolto un compito
anche più nobile del semplice perseguimento delle sue specifiche esigenze commerciali.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?