Giungono con colpevole ritardo sull'incasinatissima scrivania della nostra redazione romana (ma noi per una volta siamo innocenti!) gli albionici Ageless Oblivion che, diciamocela tutta, non hanno suscitato a pelle le simpatie del sottoscritto che però, onestamente, è sempre pronto a ricredersi di fronte all'ascolto di buona musica.

Certo, il fatto che i cinque ragazzetti siano inglesi non ci faceva impazzire di gioia, anche perchè sapevamo che il look sarebbe stato come sempre in questi casi alquanto discutibile: così è stato anche stavolta, con acconciature improbabili e visini d'angelo. Per fortuna magliette in bella mostra di Suffocation e Testament ci hanno fatto sperare per il meglio, benchè anche la loro etichetta infierisse sulle nostre speranze con una preoccupante definizione: "Technical/Progressive Death Metal", e già eravamo pronti a subirci qualche disco cervellotico e fine a sè stesso, mentre per fortuna i cinque giovincelli provenienti dall'Hampshire mettono il loro ottimo livello tecnico a servizio unicamente della musica, composta da un death metal assai massiccio e spietato, in cui le concessioni alla tecnica, alla melodia ed all'esibizione senza costrutto letteralmente non esistono.

"Temples of Transcendent Evolution" è un buonissimo album di debutto, che non farà la storia del genere e non si segnalerà tra dieci anni come un disco da ricordare nel tempo, ma sicuramente è un lavoro fatto con cura, perspicacia ed impegno: il death metal degli Ageless Oblivion è spietato, niente a che fare con Cynic ed ultimi Pestilence o Atheist come potrebbe erroneamente suggerire la loro label, piuttosto ci troviamo di fronte ad un bel mix tra la scuola statunitense (i Malevolent Creation di Phil Fasciana sono sicuramente una bella scuola di riffs insieme ai già citati Suffocation) e quella più classica europea; la produzione pur essendo low budget risulta molto buona e fra i vari brani, fra i quali comunque non se ne segnala nessuno da farci urlare al miracolo, apprezziamo maggiormente "Drone of the Nychomist", "Detachable Faceplate" e la già edita "Reclamation", presente in un cd-sampler di un paio d'anni fa.
Obbligo di citazione per la conclusiva "Temples", lunga ben 14 minuti, ma mai noiosa, scontata o pretenziosa; ottimo esempio di chi ha già le idee ben chiare ed al servizio della musica.

Gli ex Arkane, oggi Ageless Oblivion, vanno premiati per aver prodotto un buonissimo cd di death metal, perfettamente bilanciato tra l'aggressione e l'impatto e l'alto livello tecnico dei singoli membri, con lievissime digressioni melodiche, in direzione felicemente old-school; continuando su questa strada potrebbero riservare più di una sorpresa così come ci sta sorprendendo il Regno Unito, per anni fogna del metal europeo ed oggi invece fucina di giovani ed interessantissime formazioni di newcomers.
Complimenti!