Fortunatamente negli States sono rimaste persone che non hanno mai smesso di fare proselitismo a favore del Metal. Una di queste figure è sicuramente Bryce Van Patten, cantante e chitarrista che ha da poco esordito con i suoi Jesters Moon per la MIB Music. Sempre per questa etichetta statunitense Bryce ha organizzato una raccolta che comunque non ci propone solo bands a stelle e strisce, ma anche gruppi provenienti dalla vecchia Europa. Tra questi ben tre i gruppi italiani, i The Prowlers, i Metharia ed i Rain, che si collocano con facilità tra i migliori. Si inizia con i già citati Jesters Moon, il gruppo principale di Bryce Van Patten, il quale qui collabora con altri due gruppi, gli Still Life ed i Victim. "Forbidden" non fa parte dell'omonimo album di debutto dei Jesters Moon ed è un potente mid-tempo vecchia maniera che ricorda non poco i Judas Priest. Gli svedesi Moonlight Agony si propongono invece in uno strumentale con grande spazio alle tastiere e che nelle parti sinfoniche rimanda direttamente ai Rhapsody. "Incubus" fa parte del recentissimo debutto dei The Prowlers, ancorato quindi agli '80, con un pizzico di speed ed un ottimo refrain. Inizio maideniano per gli Element, heavy metal classico per "Pressure" che però è uno dei brani che soffre maggiormente una registrazione approssimativa. Più helloweniani gli austriaci Madog: il power di "Heart Of Dragonsteel" è divertente e si fa ascoltare con piacere. Impossibile invece non pensare ai Savatage (era "Sirens) all'ascolto di "Dead Keep Dyin'" degli Hell Candidates. Non convincono del tutto i polacchi Antares, mentre è sicuramente più tosta la "Haunted" dei riformatisi Dr. Mastermind. A sorpresa il cantato in italiano dei Metharia, i quali con la loro affascinante "Riflesso" mi hanno spinto ad approfondire la loro conoscenza. Non male nemmeno i Victim, tra Power americano ed atmosfere alla Mercyful Fate, purtroppo lo stesso non si può dire per gli Art of Fear. Gli Still Life si propongono invece in un buon brano con ottime melodie e guitarwork, purtroppo penalizzato dal sound. Sorprendenti i Rapid Fire, gruppo polacco che sembra schizzare fuori direttamente dalla NWOBHM, mentre "Under The Gun" degli inglesi Stairway, che si muove su linee simili, convince di meno. Tipico Heavy Metal tra Quiet Riot e Saxon per i Rain, la loro "Only For The Rain Crew" si rivela una classica live song, diretta e anthemica. Più ricercati i "Mercury Rain", con le loro influenze gothic innestate su un tessuto powereggiante. Tocca quindi al Power degli spagnoli Sabatan con "Terror Mind", che ancora ricordo come il brano migliore del loro demo "Metal Louder". Chiude infine una piuttosto confusa "The Sleeper", che non rende onore agli statunitensi Babylon. E' sicuramente troppo riduttivo riassumere 18 gruppi all'interno di una singola recensione, quindi, anche per dare sostegno all'iniziativa, vi consiglio quindi di fare un salto su http://maninblackmusic.com/Defenders_of_Metal_Vol_1.html e dare un ascolto ai rispettivi samples. In ogni caso si tratta di un iniziativa da lodare.
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