Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2003
Durata:49 min.
Etichetta:Mascot
Distribuzione:Edel

Tracklist

  1. MOMENT OF IMPACT
  2. UNTIL THE BITTER END
  3. CALLING ON VENGEANCE
  4. KINGDOM OF RANSOM
  5. SYMPHONY #40
  6. VICTIM'S PARADISE
  7. OPUS LIX
  8. THE KING
  9. TOWERS OF BABYLON
  10. THE FIRE WITHIN
  11. DESTINY'S CALL

Line up

Non disponibile

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Cresciuto sotto le ali protettive di Rob Rock, Rick Renstrom arriva alla prima realizzazione da solista, la quale vede impegnato tra i tanti anche il singer di cui sopra. Until The Bitter End vanta infatti la partecipazione di numerosi artisti che hanno contribuito alla realizzazione delle 11 tracce di questo lavoro del promettente chitarrista. Mat Sinner, Wade Black e Rob Rock appunto alla voce, Stephen Elder, Brian Glodde e Mat Sinner al basso e Richard Christy alla batteria, mentre tutte le parti di chitarra sono opera del solo Rick.
Basato su un concept dalle tinte catastrofiche che ci ricordano come il nostro pianeta sia costantemente minacciato dagli infiniti corpi celesti che lo circondano, musicalmente Until The Bitter End prosegue sulla scia del power metal americano, strizzando fortemente l'occhio proprio a Rob Rock, muovendosi su melodie dal facile piglio e tempi spesso sostenuti, intermezzando brani cantati (decisamente i più convincenti) ad episodi strumentali nei quali emerge l'impostazione chiaramente neoclassica del chitarrista, in "Symphony #40" soprattutto. È forse questa ultima scelta a lasciare un po' perplessi, in quanto se di un disco interamente cantato si fosse trattato, di certo Rick avrebbe ottenuto tutt'altro risultato, in positivo chiaramente, dato che gli episodi strumentali, "Moment Of Impact", la title track, "Opus Lix", "The Fire Within" e la conclusiva "Destiny's Call", abbassano notevolmente la media del resto dell'album, per via della loro eccessiva orecchiabilità e semplicità (non esecutiva, sia ben chiaro), troppo anonime rispetto al resto dei brani.
"The King" o "Calling On Vengeance" sono al contrario delle gran belle canzoni, di quelle che si stampano di subito in testa e sulle quali credo Rick avrebbe dovuto maggiormente puntare per un album convincente al 100 %.
Come inizio diciamo che non c'è male, ma in futuro mi auguro proprio che Rick voglia puntare esclusivamente su brani cantati, lasciando ad altri gli strumentali.
Recensione a cura di Marco 'Mark' Negonda

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