Al terzo album, gli
Stream of Passion raggiungono la quadratura del cerchio. “
Darker Days” è, infatti, quanto di meglio la band olandese-messicana ci abbia offerto in questi anni, grazie ad un equilibrio perfetto tra la potenza metal, le suggestioni del gothic, la malinconia insita nelle loro composizioni, e la spettacolare performance di
Marcela Bovio, ormai un nome a cui riferirsi quando si parla di female fronted bands.
La cantante messicana, infatti, letteralmente dilaga in questo album, diventando la protagonista indiscussa. Il motivo è presto spiegato: le linee vocali di “Darker Days” sono bellissime, e rendono perfettamente giustizia ad una voce stupenda, espressiva come poche. Non solo, alcuni brani (“
Spark”, per esempio, o “
Nadie Lo Ve”) sono costruiti in una struttura pianoforte-voce-violino che fa letteralmente venire i brividi, per la delicatezza, la classe cristallina, che riesce ad emanare. Ma non temete, metallari dal cuore di burro: “Darker Days” è un album metal a tutti gli effetti, e di songs riffose e cariche ce ne sono a bizzeffe; le migliori, forse, “
This Moment”, la bellissima opener “
Lost”, una “
Collide” dal riffone cattivo, e molto, molto altro…
Ed ancora: alcuni brani godono del cantato in spagnolo, come la struggente “
Our Cause”, esperimento perfettamente riuscito, vista l’incredibile musicalità della lingua di Marcela.
Ed ancora (2): qua e là, piccoli accenni di fisarmonica danno suggestioni alla Astor Piazzolla, mentre la band riesce a tenere in equilibrio un sound dalle mille sfaccettature.
Insomma, potrei continuare ancora per molto, ma spero di aver reso il senso di quello che sto ascoltando da giorni. A cavallo tra Within Temptation, i primi The Gathering, musica popolare latina, baciati da un’ispirazione che è l’unica responsabile di dischi di questa fattura, “Darker Days” è, semplicemente, il più bel disco degli Stream of Passion. E, di conseguenza, un album stupendo, lungo, variegato, da ascoltare e riascoltare all’infinito.