Tornano, a distanza di ben cinque anni dal loro debut “Totalitarian love pulse”, i death/industrial polacchi
Iperyt, band in cui militano anche membri dei blackster Mastiphal e Infernal War.
“No state of grace” è uno di quei lavori che non intende prendere prigionieri, che va dritto per la sua strada senza guardare se c’è qualcuno che sta attraversando sulle strisce.
Forte di un sound caotico e senza controllo, a cui sta bene l’etichetta di “apocalittico”, gli undici pezzi mordono il freno mischiando elettronica e metal, senza mai sfociare nel grindcore nudo e crudo.
Senza azzardare troppo, gli Iperyt si possono considerare la versione polacca dei Genghis Tron a cui… hanno inavvertitamente pestato i piedi.
L’ascoltatore (incauto) risulterà piuttosto disturbato, se non proprio stordito, dall’ascolto di “No state of grace”, album cui difetta di una eccessiva ripetizione degli schemi utilizzati in fase compositiva e che, a mio avviso, lo pongono un gradino sotto all’album d’esordio.
Se siete in cerca di emozioni forti e siete abbastanza open minded, allora vi consiglio l’ascolto.
Gli altri perderebbero solo tempo.
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