Copertina 4

Info

Anno di uscita:2010
Durata:39 min.
Etichetta:Sony Music

Tracklist

  1. LAST WISH
  2. 9LIVES (1,2,DIE)
  3. TAKE THE MONEY
  4. TEARS OF GASOLINE
  5. INSIDE
  6. NO REGRETS
  7. ANYTIME
  8. HOLE IN MY SOUL
  9. COMEBACK
  10. FAVORITE THINGS
  11. THE VOID

Line up

  • Ralf Dietel: vocals, guitars
  • Niki Skistimas: vocals, drums
  • Zak Bowman: lead guitars
  • Nic Nifoussi: bass

Voto medio utenti

I Krash Karma sono una band di Los Angeles alle prese con il full-length di debutto, ma allo stesso tempo anche il frutto della creazione di Ralf Dietel, chitarrista ingaggiato dai Nine Inch Nails durante un tour.
Di sicuro la band propone, con questo ''Straight to the Blood'', un sound diretto verso l'Alternative Rock, discretamente energico, unito a qualche accenno di musica elettronica che non dispiace; però il disco in sé risulta essere statico e privo di elementi che coinvolgono o semplicemente incuriosiscono l'ascoltatore... Infatti, dopo i primi due brani il sound complessivo diventa fermo e distaccato; l'ascolto risulta lento e noioso, i riff di chitarra ripetitivi e il tutto perde di originalità.
Anche per quanto riguarda la stesura dei brani, la loro struttura, possiamo affermare che non si tratta di un lavoro di grande qualità, molto basico, minimal, elementare. Sembra quasi che i Krash Karma abbiano fatto il minimo indispensabile per questo lavoro; ecco come appare dopo ripetuti ascolti ''Straight to the Blood''.
Al microfono si alternano Dietel e la batterista Niki, quest'ultima dalla voce molto dolce, non curata e decisamente poco aggressiva, i quali formano un connubio asimmetrico di due voci associate nel modo sbagliato.
Le chitarre sfoggiano dei suoni freddi e metallici; in alcuni punti tanto aspri da rendere difficile l'ascolto.
Insomma, tutto sembra fatto tanto per e questo non è il giusto modo per presentare il full-length di debutto. I Krash Karma hanno dato l'impressione di essere una band che ha bisogno di crescere musicalmente, evolvere e curare il proprio sound personale, trovare quel feeling che elimina la sensazione che ognuno stia facendo quello che vuole con il proprio strumento e di saper sfruttare quelli che sono i punti di forza del genere che propone.
Anche per quanto riguarda l'artwork si può parlare di prodotto basilare, il che sarebbe stato comprensibile, anche se ugualmente non giustificabile, nel caso di autoproduzione del disco.
Recensione a cura di Ambra Bucci

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.