A cinque anni dall'ottimo "Apology For Pathology", tornano con un nuovo album intitolato
"Hospital Carnage" i leggendari goregrinder spagnoli
Haemorrhage, forti di un nuovo deal con la potentissima
Relapse Records. Se già con il disco precedente il gruppo guidato dal chitarrista Luisma aveva virato più verso il death metal, stemperando quindi la furia primigenia del goregrind tanto debitore ai primi Carcass della prima parte della loro carriera, anche il nuovo album in studio si muove in questa direzione: certo la fonte primaria di ispirazione degli Haemorrhage rimane la band guidata da Jeff Walker, soprattutto per quel che riguarda l'iconografia sanguinolenta ed i testi splatter, ma gli spagnoli con questo "Hospital Carnage" mostrano nuovamente un approccio più death che grind, proponendo una serie di brani il cui unico scopo non è solo distruggere qualsiasi cosa e pestare come matti. Emerge quindi la volontà di proporre dei brani in un certo senso più melodici, come ad esempio "Flesh Devouring Pandemia", "Open Heart Butchery", "Hospital Thieves" o "Splatter Nurse", senza dubbio tra gli episodi meglio riusciti di questo platter. Gli Haemorrhage riescono a fondere in maniera convincente sfuriate in pieno stile goregrind, momenti più lenti e cadenzati ed al contempo ricreare un senso melodico che fa in modo che i brani non risultino tutti uguali o monotoni, difetto che spesso affligge le uscite di questo genere. La prova dietro al microfono di Lugubrious poi fa il resto, proponendo le solite vocals gutturali che sono la ciliegina sulla torta. Nonostante "Hospital Carnage" non possa competere con lavori come "Morgue Sweet Home" o il più recente "Apology For Pathology", possiamo comunque definire questo disco come un gradito ritorno dei macellai spagnoli, che sicuramente in sede live sapranno come far rendere al massimo le song contenute in questo platter nuovo di zecca.
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