Vengono da Bergamo e suonano black metal sinfonico, i
Deus Ex Tenebris giungono a pubblicare il loro debut dopo diversi e sofferti cambi di lineup.
“Sofferenza” ben lungi dall’essere terminata, in quanto dopo aver pubblicato questo omonimo cd ben tre membri del progetto hanno deciso di uscire dalla band per dedicarsi ad altro.
Nella bio in mio possesso la band ci dice che quando ha iniziato a suonare si ispirava a Novembre ed Opeth e che poi ha cercato di proporre qualcosa di più personale.
Le buone intenzioni non sono mancate, ma le sette tracce che costituiscono “Deus ex tenebris” sono parecchio lontane dal ricreare sia la tensione che il pathos delle band sopra citate.
Le canzoni posseggono una struttura simile, costituita tra l’alternanza di arpeggi+clean vocals e parti più dure+growl e durante l’ascolto finiscono per somigliarsi l’una con l’altra.
“Deus ex tenebris” scivola lento anche per la latitanza di parti davvero dinamiche. Qualcosa si vede nell’opener “In the darkness of faith” e in “Unhuman”, ma la band dà l’idea di non voler proprio saperne di spingere il piede sull’acceleratore.
Ovviamente non penso che debbano copiare i Marduk di “Panzer Division”, ma mi sembra lecito chiedere qualcosa di più ad una band di black metal che non fa della sperimentazione e della fusione fra più generi il proprio cavallo di battaglia.
Spero che i nuovi membri che andranno a sostituire i transfughi portino qualche idea in più in casa Deus Ex Tenebris per farli emergere fra le realtà black metal nostrane.
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