Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2015
Durata:36 min.
Etichetta:Godz ov War Productions

Tracklist

  1. CHANT 1. - DEPARTURE
  2. CHANT 2. - SHADOW
  3. CHANT 3. - THE FALL
  4. CHANT 4. - LAMENT
  5. CHANT 5. - EQUILIBRIUM
  6. CHANT 6. - VENGEANCE
  7. CHANT 7. - ARRIVAL

Line up

  • Damian Igielski: guitars, songwriting
  • Maciej Pelczar: drums
  • Marcin L.th Radecki: guitars
  • Marcin Radecki: bass, lyrics
  • Stawrogin: vocals (guest)

Voto medio utenti

Chi segue la scena metal estrema sa che la Polonia, soprattutto nell'ultimo decennio, è diventata sinonimo di qualità quando si parla di black metal.
Innumerevoli sono gli esempi che confermano quanto detto e ci danno prova della bontà di un ambiente che, con cadenza ciclica, da alla luce novità sempre interessanti.
Gli Outre, quartetto di Cracovia, non fanno eccezione.
Il loro debut album, che segue l'EP "Tranquillity" del 2013, è un ottimo esempio di black metal moderno, un album, cioè, nel quale la violenza cieca ed incontrollata dei fondatori del genere lascia spazio alla ragione ed al calcolo, elementi che rendono la musica del gruppo semplicemente distruttiva.
L'insegnamento dei Deathspell Omega, ai quali gli Outre guardano soprattutto in fase di riffing, il background death metal tipico della loro terra, una produzione perfetta ed una esecuzione feroce ma chirurgica, nella quale momenti "melodici" (virgolette d'obbligo) si alternano alla dirompente aggressione strumentale, sono tutti elementi che confluiscono nei solchi di "Ghost Chants", un lavoro che, dati di fatto alla mano, è la risposta moderna più convincente al black metal codificato e sviluppato nel corso del decennio scorso.
Gli Outre ci presentano, quindi, un suono contorto, dagli accenni religious e dalle atmosfere malate e tenebrose, un suono ricco di dissonanze e di torture vocali e lo fanno incanalando il tutto nel lucido ragionamento che sta alla base dei brani che compongono "Ghost Chants", ragionamento che, paradossalmente, rende questo suono ancora più violento e devastante di quanto non lo sia quello di lavori più "sguaiati" e, apparentemente, più estremi.
In realtà, invece, questo è un album estremo in tutti i sensi, perfetto per dare un esempio di cosa sia la distruzione matematica e perfetto per mostrare cosa voglia dire saper comporre brani ricchi musicalmente ma non per questo meno "neri" di composizioni più dirette o selvagge.
Gli Outre sono, per quanto detto fin'ora, un gruppo da osservare con estrema attenzione e blasfemo interesse, sono, dunque, uno dei tanti volti della morte, forse uno dei più spaventosi.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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