Quando ci si impegna i risultati alla fine si raggiungono, questa è più o meno la ricetta vincente dei nostrani
Fleshgod Apocalypse, un gruppo dedito al Death Metal più duro e articolato ma che non disdegna quel pizzico di originalità che viene dritto dal mondo della "musica colta", in effetti è un inseguimento continuo tra strumenti e arrangiamenti classici e sfuriate in puro stile Hate Eternal. Forti di un contratto appena siglato con la mastodontica Nuclear Blast i ragazzi danno alla luce un album poderoso, estremamente raffinato e al tempo stesso violento, direi distruttivo.
Agony già nel titolo si fa garante di tutta una serie di elementi che i Fleshgod Apocalypse riescono a maneggiare con una certa disinvoltura: melodie imponenti e nervosissime, atmosfere drammatiche e contemporaneamente epiche, il tutto perfettamente filtrato in schiaccianti dosi di puro e incontaminato Death Metal che pesca sia dalla scuola made in USA sia da quella Europea, con un equilibrio che in canzoni come The Hypocrisy, The Imposition e soprattutto The Violation (da cui il gruppo ha girato un videoclip) mette in evidenza capacità tecniche eccelse. Il salto di qualità rispetto all'immediato passato è da scovare pure in una produzione di alta qualità, non che nelle pubblicazioni passate i Fleshgod Apocalypse suonassero male ma è evidente come da questo nuovo disco il salto di qualità sia netto e marcato. Agony non è un album "facile", richiede una certa concentrazione per assimilare le partiture classiche e quelle metalliche, due elementi che viaggiano costantemente insieme per fondersi in una sorta di Death Metal brutale e drammatico al tempo stesso.