Copertina 8

Info

Anno di uscita:2011
Durata:non disponibile
Etichetta:Lion Music

Tracklist

  1. JAIPUR
  2. UJEVKOSZONTO
  3. UGGARDEROJR
  4. RJOREGRAGGU
  5. I - THE GATHERING
  6. II - RENDITION
  7. III - DEFENDER & BELIEVERS
  8. NORRSKEN
  9. LVORNA
  10. CAPRICCIO
  11. U PLAYIN ON MY DRUMS
  12. OUTROTT
  13. ALLEGRO VIVACE
  14. DIGERROJR
  15. VARGTON
  16. NAUDLJAUS
  17. TOKERI 1
  18. TOKERI 2

Line up

  • Mats Hedberg: guitars, sitar, ebow
  • Morgan Ågren: drums
  • Björn Jansson: vocals
  • Giovanni Imparato: percussion
  • Hans Lundin: organ
  • Alessandro Gwis: keyboards
  • Fabrizio Sciannameo: bass
  • Lorenzo Feliciati: bass

Voto medio utenti

Sotto l’etichietta “progressive metal” molto spesso si tende ad inserire parecchie cose e non sempre ci si trova effettivamente di fronte a qualcosa che si possa definire propriamente progressive. In questo caso, invece, siamo al cospetto di un vero e proprio manifesto progressivo: difficile, intricato, raffinato, ipnotico, sperimentale. Un disco che, a causa degli impegni dei musicisti coinvolti, ha richiesto ben 3 anni per essere ultimato: un percorso lungo e tortuoso, che tuttavia ha dato i suoi frutti.

Un sentiero musicale lungo 18 brani (tra cui, come di consueto, alcune intermission strumentali), curato in ogni minimo particolare con arrangiamenti da brivido, che già attraverso il titolo esprime tutta l’intenzione di stupire e non lasciare punti di riferimento. Canzoni come Uggarderojr, la Birka Trilogy o Vargton possono darvi un’idea di quello che questi ragazzi sono stati in grado di fare, ma come spesso accade nelle opere di questo tipo smembrare il lavoro in piccoli assaggi risulta riduttivo e quasi inutile. Se vi state chiedendo come suona, sinceramente, non so cosa rispondervi. Io ci sento elementi King Crimson, parecchie cose di Zappa, diversi spunti alla Pain Of Salvation della prima ora, ovviamente molto più metal, ma la scuola è quella. Sono però convinto che ognuno possa trovarci davvero tante influenze, tutte diverse e provenienti anche da altri generi. Quello che invece non ci troverete è la melodia fine a sé stessa o gli episodi orecchiabili e commerciali. Il disco è tosto da digerire, non cerca compromessi e rimane intricato e chiuso fino alla fine, tanto da assumere in certi frangenti i caratteri dell’improvvisazione strumentale. La prova compositiva è dunque monumentale e da promuovere a pieni voti, così come quella strumentale, in un disco dove batteria e chitarra dominano incontrastate grazie ad un lavoro incredibile. Un plauso è anche necessario per la voce di Björn Jansson, che aggiunge un efficace senso di pazzia al tutto, con una prova maiuscola e assolutamente lontano da ciò che secondo i canoni classici può essere definito perfetto.

Piccola nota di colore patriottico: il mix è avvenuto agli OSD Studios di Bologna ed è stato curato da Nicola Venieri. Un lavoro che definire ben fatto è dire poco, davvero ottimo.

Insomma, che aspettate? Altra piccola sorpresa di questa estate 2011, riservata esclusivamente agli amanti del genere più intransigenti. Se quando sentite la parola “prog” pensate subito a Dream Theater o Symphony X e vi aspettate semplicemente qualche super assolo condito in salsa melodica e ballatone strappalacrime, invece, statene ben lontani.
Recensione a cura di Alessandro Quero

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.