Quanto è importante una copertina per un disco metal?
Tanto, tantissimo, direi che è fondamentale.
Ricordo nei centinaia di miei acquisti passati moltissimi dischi acquistati unicamente per la copertina accattivante, quando poi una volta giunto a casa subentrava la disperazione per aver sperperato i miei pochi soldini accumulati in chissà quante settimane: è il caso di "
The Sins of Mankind" dei
Cancer, "
Out of Order" dei
Nuclear Assault (che ho poi rivalutato dopo 15 anni...), ma per fortuna ci sono anche i casi opposti tipo "
Horrorscope" degli
Overkill, "
Left Hand Path" degli
Entombed od "
Oppressing the Masses" dei
Vio-Lence.
In questo caso, in mezzo a 700 cd ammucchiati nella gloriosa redazione di
Metal.it, ovvero casa mia, solo la copertina di questo "
εpsilon" mi ha permesso di notarlo ed inserirlo nel lettore a discapito di tutti gli altri: una bellissima ragazza disegnata in computer grafica, in pieno stile nipponico sulla falsariga di "
Final Fantasy", mi ha fatto conoscere questi ragazzi del Sol Levante che avevo sentito a malapena nominare qualche mese fa nel topic del nostro forum dedicato agli
Attack Attack! e proseguito poi nello spernacchiamento dell'ultimo obbrobrio targato
In Flames.
In realtà i
Blood Stain Child con questo arrivano al loro quinto disco e sebbene ammetta candidamente di non aver mai ascoltato una nota di quelli precedenti devo dire che la loro proposta musicale è ben al di sopra di tanti gruppi death-metalcore molto più noti e blasonati: la base di partenza è un death metal anche piuttosto furioso, con voce maschile in scream (tipo
Alexi Laiho dei
Children of Bodom, band alla quale i BSC si sono ispirati al momento di formarsi) e voce femminile pulita ad opera della neo-entrata
Sofia, una ragazza greca peraltro molto bella che chissà cosa c'è andata a fare in Giappone, che canta in maniera davvero ottima, esaltando al massimo le contaminazioni trance/elettroniche che rendono il sound di "
εpsilon" così fresco e coinvolgente.
A volte questi inserimenti risultano un po' forzati, come nei primi secondi dell'apripista "
Sirius VI", altre volte sono la melodia e l'easy listening ad essere messi in primo piano, come nella piacevolissima "
Stargazer", in cui il chorus e le linee vocali della belal Sofia conferiscono al brano un mood quasi estivo, di esaltazione, insomma il classico brano da sparare a tutto volume in auto, a finestrini aperti, mentre si va al mare o ad una serata tutto divertimento.
Il tutto è portato alle nostre orecchie dalla italianissima
Coroner Records mentre la produzione, il mixing ed il mastering sono affidati al noto
Ettore Rigotti, probabilmente noto ai più per il suo lavoro insieme a
Destrage,
Disarmonia Mundi e
Slowmotion Apocalypse, presente anche in veste di corista; davvero una bella sorpresa (non altrettanto bella scoprire che
Ryu, leader e deus ex machina della band, a discapito del trucco e dei vestiti è un omaccione, state attenti se andate in Asia...) che distrugge, tanto per ribadirlo, l'ultimo album degli In Flames; se amate queste sonorità e vi piace l'alternanza di melodia, cattiveria ed energia, condito da vocals femminili ed elettronica in gran quantità, "εpsilon" è il disco che fa per voi!
Da segnalare l'ottima produzione e resa sonora del disco ed un booklet davvero professionale e completissimo.