Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2011
Durata:40 min.
Etichetta:Lifeforce
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. VIRUS JONES
  2. STATE OF DECAY
  3. FALLING SKYWARDS
  4. EARTHLINGS
  5. YOU LEFT ME DEAD
  6. BRUTAL ROMANCE
  7. ALIENATION
  8. RENEGADE
  9. HTRAE
  10. BIZARRO WORLD
  11. PARANOIA EXTRAVAGANZA

Line up

  • Tobias Graf: drums
  • Sebastian Reichl: guitars, keyboards
  • Johannes Prem: vocals
  • Gert Rymen: guitars
  • Sabine Scherer: vocals
  • John Gahlert:bass

Voto medio utenti

A tre anni dal precedente e solamente discreto "Manifesto" tornano i melodic death metallers Deadlock, una delle poche band che effettivamente quando pesta duro suona death metal piuttosto pesante e senza concessioni, a differenza di moltissime formazioni che si definiscono in tal modo ma che al 90% si basano unicamente sulla melodia e sulla voce femminile, lasciando qua e là qualche sfuriata per giustificare l'etichetta di extreme nella loro biografia.

Ovviamente anche loro si basano su questa grande alternanza di momenti, sebbene in questo nuovo "Bizarro World" siano aumentati a dismisura i minuti concessi in solitaria alla bella Sabine Scherer che oltre ad essere stata graziata da madre natura possiede anche una bella voce, mai troppo lagnosa e melensa: "State of Decay" ne è un chiaro esempio dato che non c'è per niente la presenza del growl ed in generale è un brano assai calmo, quasi una ballad, ed è strana la sua presenza in posizione numero 2 all'interno della tracklist, in ogni modo davvero bella e godibile...ma di death metal nemmeno il sentore.
Ne risulta che, rispetto al passato, "Bizarro World" sia un disco complessivamente meno pesante ed estremo, in cui è stata data molto più importanza (a mio avviso giustamente) alla figura di Sabine ed alle sue clean vocals, con brani più morbidi e delicati.

Per il resto questo è un album che prosegue in maniera naturale il discorso di "Wolves" e "Manifesto", sempre piuttosto bilanciato e di buona qualità, e c'è da dire con soddisfazione che il songwriting risulta più gradevole e riuscito rispetto all'episodio precedente; anche i momenti melodici di ogni brano, corrispondenti perlopiù al chorus, sono amalgamati in maniera migliore, evitando quella sensazione di "appiccicato sopra" che emergeva talvolta dai brani di "Manifesto".

Magari non ai livelli di "Wolves", specialmente a causa della mancanza di brani "hit" come "We Shall All Bleed" (anche se pezzi come "You Left Me Dead", vicina ai Soilwork di "Figure Number Five", ci vanno assai vicino) ma in ogni caso davvero valido, ben prodotto e ben suonato: se amate la commistione di questi due elementi troverete nei Deadlock una band più che interessante.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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