Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2011
Durata:non disponibile
Etichetta:MDD

Tracklist

  1. THE STREAM
  2. REVERIES IN ABHORRENCE
  3. TO DECAY
  4. YOUR ANTECEDENCE
  5. SYMMETRICAL LIFE CRITICISM
  6. A BUNCH OF LAMENTS
  7. THE SCORN IN ME
  8. AFFLICTION CURSE

Line up

  • Tobias Christ: Bass
  • Martin Mueller: Guitars
  • Stephan Nowotny: Vocals
  • Gerry Mayerhofer: Drums
  • Jörg Rupp: Guitars, Keyboards, Vocals

Voto medio utenti

Ascoltare i Dementia significa fare un bel tuffo nel passato.
Significa calarsi in quelle atmosfere tanto care al nord Europa dei primi anni 90.
Vi dice niente il nome Dan Swano? Immagino di si.
Gli Edge of Sanity sono, infatti, la musa ispiratrice di "Beyond the pale", un disco di progressive death metal come non se ne sentono tanti in giro ormai.
Quello dei Dementia è certamente un nome di culto nell'underground per via di una carriera lunghissima, i nostri sono in giro dal 1989, e di proposte musicali tanto valide quanto rare. Il loro precedente "Nina" è ormai di 7 anni fa, ma per un gruppo come quello tedesco il tempo sempra davvero essersi fermato.
Per quanto cerchino di personalizzare al massimo la loro proposta con pregevoli inserti di tastiera anni 70, intermezzi quasi sinfonici, cori di voci pulite, la loro musica è sempre saldamente ancorata a quel melodic death che tanto deve alla Svezia dei primi anni 90. Ecco quindi che i brani, tutti dal minutaggio elevato e dallo spirito marcatamente progressivo portano sempre alla mente le accelerazioni dei primi Dark Tranquillity o gli stacchi di gente come i Mercenary sempre sotto lo "sguardo" attento del guru svedese citato sopra.
I Dementia non vogliono certamente uscire dal loro microgenere e se ne fregano altamente di modernità e modernismo. Che poi, se la musica è così coinvogente come in "Beyond the pale", di moderinità si può davvero fare a meno.
In questo disco c'è gusto, c'è tecnica, c'è melodia, c'è violenza, ci sono tutti gli ingredienti di un prodotto di classe e di pregio. Non ci importa davvero che tutto quello che i Dementia ci raccontano con questo disco sia già stato raccontato.
Complimenti davvero.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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