Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2003
Durata:non disponibile
Etichetta:People Like You
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. ANOTHER LIFE - SOLACE
  2. CHILDREN OF THE DAMNED - SEBASTIAN BACH
  3. REMEMBER TOMORROW - CROWBAR
  4. WRATHCHILD - ARCHIE BUNKER/JOHN PEREZ
  5. POWERSLAVE - DOFKA
  6. FLIGHT OF ICARUS - IAN PARRY/KAMELOT
  7. TROOPER, THE - HOLY MOTHER
  8. ACES HIGH - ELECTRIC FRANKENSTEIN
  9. PURGATORY - WARDOG
  10. THE EVIL THAT MEN DO - CONQUEST
  11. ALEXANDER THE GREAT - ELEVENTH HOUR
  12. RUNNING FREE - IRON SAVIOR
  13. STRANGER IN A STRANGE LAND - ERROR 7
  14. MURDERS IN THE RUE MORGUE - COSMOSQUAD/RAY ADLER
  15. WASTED YEARS - FATES PROPHECY
  16. REVELATIONS - PHAROAH
  17. PRISONER, THE - LAS CRUCES
  18. WHERE EAGLES DARE - THE QUILL
  19. PROPHECY, THE - SOLSTICE
  20. RUN TO THE HILLS - JOHN WEST/CHRIS CAFFERY

Line up

Non disponibile

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Finalmente metto le mani su qualcosa che è nato dalle geniali menti di Harris & company, anche se non è un loro lavoro diretto, ma un tribute album formato da 2 cd contenenti 21 pezzi dei mitici Iron Maiden rielaborati da altrettante band o collaborazioni particolari, quali John West dei Royal Hunt che canta una splendida Run to The Hills accompagnato dal chitarrista Chris Caffery dei Savatage o collaborazioni con nomi meno famosi.
Il tribute è composto non solo da cavalli di battaglia conosciute da chiunque abbia una minima conoscenza del metal, ma anche da song che non si presentano in un live dei Maiden da anni ormai, pezzi di inimitabile bellezza quali Remember Tomorrow che i Crowbar di Kirk Windstein rallentano molto senza rovinarne la melodia, oppure The Prophecy capolavoro di 7th Son proposta in questo Tribute dai Solstice, non i leggendari deathster americani di inizio anni ’90, ma una band che propone un Classic Doom made in England
Le song da sottolineare sono molte, cercando di non trasformare la recensione in una tracklist vi indico Flight of Icarus proposta dai Kamelot, The Trooper dagli Holy Mother in una versione statunitensemente molto più accelerata , la bellissima Where Eagles Dare riproposta dai The Quill, oppure Running Free in versione molto Power, dall’impatto più duro del normale, a cura dei teutonici Iron Savior
Finalmente anche una cover di una delle canzoni più belle della storia, almeno a mio giudizio, Sebastian Bach degli Skid Row infatti ci propone una versione, vocalmente più glam, di Children of the Damned, devo dire la perla dei due dischi!
Quasi tutte degne di nota, peccato per i Las Crucis che trasformano, rendendola quasi irriconoscibile, The Prisoner in una lentissima e deprimente canzoncina da suicidio collettivo; se solo i Maiden, ma anche il regista del telefilm a cui Steve Harris si è ispirato per la composizione, venissero in possesso di questa cover si metterebbero le mani nei capelli
Se siete fan molto pignoli e scrupolosi, come il sottoscritto, degli Iron Maiden sono sicuro che rimarrete lo stesso molto soddisfatti del contenuto di questo Tribute, per i più affezionati al genere vi garantisco che non sono presenti versioni troppo pesanti, tipo death, black o affini, quindi non mi rimane che dirvi buon ascolto e UP THE IRONS!!

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