Primesth; se non fosse per quel suffisso indicativo di località, Stoccolma, si potrebbe pensare tranquillamente ad una band californiana nata sui banchi di scuola baciata dalla fortuna nella forma di un buon contratto discografico. Invece c'è la Svezia di mezzo ma solo come denominazione geografica appunto, perchè questi quattro ragazzi hanno talmente l'America nel sangue da aver prodotto un disco portabandiera del perfetto rock a stelle e strisce. Sin dall'iniziale "Underneath The Surface" ci si immerge in atmosfere di rock platinato, belle melodie ed energia tirata sugli strumenti ma è una energia in cui non c'è una stilla di sudore, laccata come se provenissa da un lavoro dei Bon Jovi o dei Lit, per citare un nome nuovo a caso tra i tanti. Formalmente il disco è ineccepibile, "Believe", il singolo "I Don't Envy You" , "Even The Score" sono canzoni ben costruite ed orecchiabili, ma prive di quel quid in più che possa affascinare, ma persi come sono nella ricerca del perfetto coro 'catchy' o della canzone da classifica i quattro svedesi sembrano aver dimenticato che lo scopo principale del rock è emozionare ed elettrizzare, non solo vendere. Le recenti news che li riguardano informano che la band al completo si è trasferita nella terra dei loro sogni, la California. Speriamo che il sole, le belle donne in bikini e i party selvaggi tipici di quei luoghi li svegli dal torpore dell'inverno svedese.
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