Copertina 8

Info

Anno di uscita:2003
Durata:43 min.
Etichetta:Rise Above
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. ULVASKALL (VARGR)
  2. SUMMER SOLSTICE
  3. BROTHERHOOD OF SLEEP
  4. BAPTISED IN FIRE
  5. CHOOSER OF THE SLAIN (VALFADER)
  6. FOOD OF THE GODS
  7. HE WHO SEEKS SHALL FIND

Line up

  • J.B.: vocals, guitar
  • Fox: bass
  • Trisse: drums

Voto medio utenti

Secondo album per i Grand Magus, formazione capitanata dal cantante-chitarrista Janne Bergstrom, che recentemente abbiamo visto reclutato da Amott negli Spiritual Beggars di “On fire”.
Il nuovo lavoro si pone sulla strada tracciata al debutto, confermando uno stile solenne, maestoso, oscuro e dannatamente pesante, nel quale si percepiscono radici hard-blues settantiane che vengono però massicciamente ricoperte da una struttura heavy-doom monolitica, una lenta forza evocativa che richiama la gelida morsa dell’inverno Scandinavo e la drammaticità di un destino inesorabile. La voce profonda e ieratica di Janne esalta i momenti epici dell’album, a partire dallo splendido pathos di “Baptized in fire” con tutte le caratteristiche e la memorabile semplicità di un grande classico epic metal. Allo stesso livello la purissima cadenza Sabbathiana di “Chooser of the slain”, riff pachidermico e virili cori guerreschi, e l’annichilente “He who seeks shall find” talmente mortifera da far pensare alla mano di Lee Dorrian, non a caso proprietario della label per la quale incidono i Grand Magus.
Un sound denso dai toni brumosi, ma c’è spazio anche per linee più dinamiche sotto forma di mid-tempo realmente granitici che rinverdiscono la lezione heavy dei primi anni ’80. In particolare colgo echi degli antichi guerrieri nordici Heavy Load, stessa origine nelle solitarie lande innevate stessa muscolare potenza inarrestabile. Così “Ulvaskall”,”Brotherhood of sleep”,”Food of the Gods”, riescono ad esprimere la tranquilla sicurezza di chi conosce la propria forza, un vigore distruttivo che non necessita di futili esibizioni di urla e fracasso, ed i Grand Magus possono a ragione fregiarsi del titolo di reale power-trio mostrando compattezza ed uniformità invidiabili. Una macchina da guerra priva di esitazioni anche nell’inserire il sorprendente solismo elegante di Janne, assai convincente pure nelle vesti di lead-guitarist.
Album solido come una roccia, privo di smagliature o sbrodolamenti inutili. Secondo capitolo che fotografa il gruppo più maturo e determinato, non mi azzarderei a continuare a definirli “stoner” perché in questa formazione palpita un cuore foderato di vero metallo, quello della potenza e della gloria.

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