Sono più di dieci anni che gli svedesi
Paganizer infestano le mensole dei negozi di dischi (a proposito, esistono ancora? o oggi ci sono solo i music store digitali?) eppure nonostante tutto questo tempo e la bellezza di ben 8 full length e 75 mila split, compilation, EP e chi più ne ha più ne metta, ancora i nostri non riescono a trovare un'etichetta coi fiocchi, con tutto il rispetto che meritano i volenterosissimi e coraggiosi ragazzi della
Cyclone Empire.
Questo può voler significare due cose: o i bravi Paganizer non hanno mai inciso un disco degno di nota o il death metal a giorni d'oggi conta come come un ricorso per una multa davanti al giudice di pace.
La verità sta un po' nel mezzo a dire, in maniera ridondante lo ammetto, il vero: i Paganizer non sono i
Dismember (a proposito, 10 minuti di religioso silenzio per il lutto che ha colpito l'umanità con lo scioglimento della più grande band di death metal della storia) ma da sempre fanno il loro sporco lavoro, ed oggi si fa prima a trovare un tipo che ha 10 terabyte di musica scaricata al mese piuttosto che qualcuno che compri dodici cd in un anno.
Inoltre, a corollario di tutto questo, se il dolore dell'ennesimo infortunio muscolare non mi sta annebbiando la mente durante la stesura notturna "
one take" (bona la prima, come direbbe il buon
Derek Roddy) di questa recensione, ultimamente fatico a ricordare un disco degno di questo nome in campo death metal old school: "
Into the Catacombs" è questo, un onestissimo tributo al death metal svedese vecchio stile, una continua e gioiosa copia carbone di riffs rubati a
Dismember e
Grave e riassemblati in brani dagli espliciti titoli, sui quali il grande
Roger "Rogga" Johansson, che tra tutti i millemila gruppi che ha ricordiamo con i bravissimi
Demiurg, esprime tutta la sua vena artistica, vomitando un growl di prim'ordine, mai troppo gorgogliante incomprensibile, mai troppo leggiadro ed inefficace.
Sfido chiunque a dire che "
Into the Catacombs" sia un brutto disco, così come sfido chiunque a dire che sia bellissimo; è un album valido nel suo genere, come in passato ce ne sono stati a milioni ma che oggi scarseggiano a dir poco; tutto questo, oltre la lunga militanza dei Paganizer nel panorama death europeo, la bellissima copertina del disco ed il visino bellissimo di Rogga che potrebbe fare il tronista a Uomini e Donne, fanno sì che questo sia un lavoro
Metal.it Approved che consigliamo a tutti gli aficionados del genere.
Si dice ancora aficionados?
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