Buaaaaaaaaaahhhhhh, ma perchè nel 2011 ci sono ancora delle etichette che permettono di produrre dischi del genere? No dai seriamente, spiegatemelo. Ma come si fa anche solo a pensare che qualcuno di sano di mente possa acquistare un simile scempio?
Facciamola breve: "
Once Human", debutto discografico degli svizzeri
Taste of Tears, è un buco nell'acqua dall'inizio alla fine. Nei 55 interminabili minuti che compongono il disco infatti non c'è praticamente nulla di buono o salvabile, se non forse una buona dose di incazzatura.
Incazzatura però che i nostri vicini dovrebbero rivolgere a se stessi, per non essere stati in grado di comporre niente di lontanamente accettabile e valido.
La proposta musicale dei
Taste of Tears è un'accozzaglia di Death Metal e Prog, generi che vengono puntualmente stuprati ad ogni traccia, aggiungendo ad un'appena sufficiente capacità tecnica, tra l'altro pochissimo impiegata, due voci una peggiore dell'altra. Se da una parte abbiamo un growl spesso deboluccio e mal supportato, dall'altra troviamo una voce pulita anonima e a tratti stonata, evitabilissima, che provvede ad affossare ancor di più un livello già di suo ai minimi storici.
Inutile parlare di singole canzoni, sarebbe sparare sulla croce rossa.
E per non perdere ulteriore tempo, facciamola breve anche in conclusione: "
Once Human" è un disco da evitare come la peste. Amen.
Quoth the Raven, Nevermore..
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