Copertina 7

Info

Anno di uscita:2004
Durata:49 min.
Etichetta:Frontiers
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. WHAT'S THE WORST THAT CAN HAPPEN
  2. KANSAS
  3. I WOKE UP 2 LATE
  4. JANIE WON'T OPEN
  5. WHERE ARE YOU
  6. YOU'RE TOO GOOD FOR HIM
  7. LIVING IN BLACK AND WHITE
  8. SOMETHING THERE
  9. WHAT IF
  10. I CAN DIE NOW
  11. BURNIN' MY MIND
  12. IF

Line up

  • Eric Martin: vocals
  • David Simon-Baker, Jeff Watson, Chris Wilson, Pat Gilles, Andrè Pessis and Eric Martin: guitars
  • Mark Chole, John Wuopio, John McDill and Kenny Gradney: bass
  • Denise Martin, Tommy Rickard and Ritchie Hayward: drums
  • Billy Payne: keyboards
  • Andrè Pessis: strings
  • Don Soledad: flamenco guitars

Voto medio utenti

E' bene sgomberare il campo da ogni dubbio: Eric Martin è una delle migliori voci rock del panorama musicale attuale. Fin dagli esordi con i 415, poi con la sua omonima band, proseguendo con il successo "planetario" dei Mr. Big e poi nuovamente con il suo progetto solista, ha sempre dispensato tecnica e soprattutto grandissimo feeling, affiancate a doti di songwriter non comuni.
Questo nuovo lavoro sembra accentuare ulteriormente l'approccio ad un pop rock dal taglio moderno (o "distorted pop" come ama definirlo lo stesso cantante), che era già presente, seppur in maniera minore, nell'ottimo "I'm Goin' Sane" suo precedente cd pubblicato nel 2002 (il successivo "Pure" era una raccolta di hits in versione unplugged). L'opener "What's the Worst That Can Happen" è forse una delle tracce che più ricorda i lavori precedenti del singer, con un refrain e un coro immediatamente memorizzabili, e se "Kansas" rappresenta il lato più pop dell'album, è con "I Woke up 2 Late" che si comincia a fare sul serio: splendido il guitar work e ottima la prestazione vocale. La successiva "Janie Won't Open" è un'altra track degna di nota, con un bel "riffone" portante e una linea melodica molto accattivante. "Where Are You" è il vero masterpiece del disco, che mi ha ricordato per attitudine quella espressa dal mitico Geoff Tate nel suo solo album (sebbene il background tra i due sia ovviamente diverso); una track praticamente perfetta sorretta dalla splendida vocalità cangiante del nostro Eric. Con "You're Good for Him" viene affrontata una materia nella quale l'artista americano non teme confronti: la ballad acustica. Un altro highlight è la splendida "Living in Black and White" sostenuta da un basso pulsante che si stempera in un chorus ancora una volta catchy e melodico. Da segnalare ancora la maggiormente aggressiva "What if" e la "reggaeggiante" (?!?) "I Can Die Now".
Si tratta nel complesso di un buon lavoro che cresce lentamente ascolto dopo ascolto, ottimamente suonato da una band senza punti deboli (che vede tra gli altri anche la presenza dell'ex-Nightranger Jeff Watson alle chitarre).
Sinceramente non so se sarà completamente apprezzato dai vecchi fans, ma in ogni caso a tutti consiglio di riservare un po' d'attenzione a questo "Destroy All Monsters" e parafrasando il titolo di una delle canzoni di questo platter, "Qual è la cosa peggiore che può accadere?" ...di premere nuovamente il tasto play del vostro lettore cd !
Recensione a cura di Marco Aimasso

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