Copertina 4

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2004
Durata:57 min.
Etichetta:Century Media
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. TALES OF BITTERNESS
  2. THE FOREVER ENDEAVOR
  3. A BREAK FROM TRADITION
  4. VERTIGO EQUILIBRIUM
  5. DEAD LIGHT, DEAD NIGHT
  6. CLOAKED IN NEED
  7. THE ACTING PARTS
  8. POISON ME
  9. REDEMPTION; THE DEATH OF VANITY
  10. ALL FOR NOTHING

Line up

  • Steven Sagala: vocals
  • Joe DeGroot: guitars
  • Steve Stell: guitars
  • Eric Kava: bass
  • David Swanson: drums

Voto medio utenti

Quando ho realizzato che gli Enforsaken erano americani di Chicago per poco non mi prendeva un colpo. Un pò come se incontraste un algido e biondo platinato stangone di 2 metri e vi dicesse che, invece d’essere svedese, è senegalese. Spero di avere reso bene l'idea perchè ascoltando gli Enforsaken, dalla prima all'ultima nota, un solo pensiero vi s’imprimerà nel cervello, ovvero che questa band viene dalla scandinavia e più precisamente dalla Svezia; altrimenti non si spiegherebbe il loro viscerale ed incondizionato amore per lo swedish sound. Parliamoci subito chiaro, questo disco non è male e non sfigura di certo rispetto alla media delle uscite del genere, ma che senso ha comprare un disco simile quando si può tranquillamente ripiegare su uno a caso tra At The Gates, Dark Tranquillity, In Flames e via dicendo? Gli Enforsaken non offrono nulla in più rispetto alle bands citate, non si sforzano nemmeno di farlo. Che senso ha un disco simile? Poi se vogliamo dirla tutta alla lunga fa due palle così, con tracks lunghissime (ben 57 minuti per 10 tracce son veramente troppi!) che mandano a puttane l'impatto, con un singer che non cambia mai registro e, dulcis in fundo, con una pochezza d’idee e una ripetitività spaventose. Se poi vogliamo parlare del contorno, possiamo anche citare che la cover è di Niklas Sundin dei Dark Tranquillity (non ho ancora visto una cover degna di nota sfornata da questo illustre carneade dell'art designing, ma perchè non si da all'ippica?), il mastering è di tale James Murphy il quale, come non bastasse, presta anche un assolo alla band nella conclusiva "All For Nothing". Ma chi vogliono prendere in giro? Pensano che bastino questi "impreziosimenti un tanto al chilo" per impressionarci?
A qualcuno potrà pure piacere ma, per quel che mi riguarda, gli Enforsaken possono pure smettere di fare dischi che "ccà nisciuno e' fesso!" come diceva il buon Principe Antonio De Curtis.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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