Mar De Grises - The Tatterdemalion Express

Copertina 6

Info

Anno di uscita:2004
Durata:56 min.
Etichetta:Firebox
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. EL OTRO
  2. TO SEE SATURN FALL
  3. STORM
  4. RECKLESSNESS
  5. SELF PORTRAIT NO 1
  6. BE WELCOME OH HIDEOUS HELL
  7. ONÍRICA

Line up

  • Marcelo Rodríguez: vocals, keyboards
  • Rodrigo Morris: guitars
  • Rodrigo Gálvez: bass
  • Sergio Alvarez: guitars
  • Alejandro Arce: drums

Voto medio utenti

Strana davvero la proposta musicale di questi Mar De Grises, band cilena attiva da poco più di tre anni che si presenta per la prima volta sul mercato discografico con un album di non facile assimilabilità e catalogazione. "The tatterdemalion express" è infatti composto da sette tracce che, per le loro caratteristiche specifiche, sono difficilmente riconducibili ad un filone musicale ben preciso. Quello che le accomuna è il fatto che ognuna di esse, a suo modo, ci propone sonorità molto oscure e goticheggianti o, in alternativa, melodie dolci e malinconiche. I generi tramite i quali il gruppo riesce a trasmettere tali sensazioni sono prevalentemente il doom e il death: a questi ultimi viene riservato uno spazio molto ampio all'interno del disco, ma in più di un'occasione in esso c'è anche posto per influenze di diverso tipo, come ad esempio quelle del prog, del gothic, dell'ambient o addirittura del post rock. Immagino che per i Mar De Grises non sia stato semplice assemblare dei brani così complessi, e soprattutto riuscire a dare una compattezza a tutto l'insieme sonoro presente in questo cd, però ammetto che ci sono riusciti abbastanza bene per essere solamente un gruppo agli esordi. Non si può parlare di un risultato eccellente in quanto rimane una certa discontinuità di fondo che frena in parte il potenziale comunicativo di "The tatterdemalion...", ma è certo che alcuni suoi episodi appaiono più che convincenti, per esempio l'intensa e cupissima "Recklessness" e l'altrettanto emozionante "Be welcome oh hideous hell", un pezzo piuttosto complicato strutturalmente che ricorda in parte i primi Katatonia. Non male neanche brani più rilassanti come il conclusivo "Onírica" e "Self portrait no 1", che però con il metal hanno ben poco a che fare, essendo essi molto più vicini al post rock (il primo) e alla musica classica (il secondo). In linea generale si può quindi parlare di una band con dei discreti mezzi espressivi e dotata di buone capacità tecniche, che non a caso ha attirato immediatamente l'attenzione della Firebox Records (un'etichetta che negli ultimi tempi si è distinta per aver pubblicato gli album di debutto di ottimi gruppi come gli Swallow The Sun e i Tyranny), con la quale ha firmato un contratto per la realizzazione di due cd. Diciamo che per adesso troppo entusiasmo per questa release sarebbe ingiustificato, ma se non altro i Mar De Grises hanno dimostrato che anche le misconosciute scene di paesi della cosiddetta "periferia del mondo" possono avere molte cose interessanti da offrire.
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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