Copertina 7

Info

Anno di uscita:2004
Durata:35 min.
Etichetta:Freakopohonic Rec.
Distribuzione:Brainstorm

Tracklist

  1. SHEASTER
  2. NEW BEGINNING
  3. FOR REST
  4. HEAVEN DEMON
  5. FREEDOMFUEL
  6. I AIN’T THE ONE
  7. EGOREACTOR
  8. MAU MAU TERRITORY

Line up

  • Henry Lee Rock: vocals
  • Daemon P.A. Volume: guitar
  • Junza: guitar
  • English Bomber: bass
  • Mr. Ilectric: keyboards
  • Ringo Deathstarr: drums

Voto medio utenti

Dopo una serie interminabile di formazioni heavy/stoner rock Svedesi, ho l’occasione di continuare a parlare di Scandinavia spostandomi però nella confinante Finlandia.
Terra meravigliosa, equilibrio di laghi fiabeschi ed austere foreste, prodiga di sconfinati spazi liberi dalla presenza dell’uomo, ma ora molto meno poeticamente patria di un folle e sorprendente gruppo psych-stoner dall’evidente talento: Spiha.
La Freakopohonic ce li presenta con un lavoro che esce soltanto in vinile ed in sole cinquecento copie, il cui primo lato è la riedizione dell’ep d’esordio uscito nel 2000 per Metamorphos ed il secondo consiste in quattro brani live, tre dei quali inseriti nel primo full-lenght “Egoreactor” (Low Frequency Rec. 2003)
Un sound caleidoscopico, sovrabbondante di ritmi, vibrazioni, intuizioni, fantasie, colori e soprattutto calore, ricco di esuberante bizzarria e spessa energia trascinante, più da estroversi latini che da freddo rigore nordico.
Gli Spiha non sono esattamente dilettanti allo sbaraglio, si tratta di gente conosciuta nel giro locale con l’apice nel drummer Ringo Deathstarr (??) che ha suonato con gli Him, ed appaiono piuttosto avanti sulla strada della personalità.
Sicuramente pescano a fondo nel turbine lisergico della psichedelia seventies tanto quanto nel più concreto heavy-fuzz dei Monster Magnet di “Superjudge”, ma ci lavorano sopra con frenetica abilità impastando i lunghi brani con ingredienti saporiti ed inconsueti. Dagli improbabili orientalismi di sitar e tamburelli alle martellanti tastiere hard’n’roll della sconvolta “New beginning”, passando per il torrido groove accellerato e le sbilenche vocals Wyndorfiane di “Sheaster”, per finire con un vero e proprio trionfo acido nel psycho-trip “Heaven demon”, tutte soluzioni che i finnici utilizzano con buona conoscenza della materia anche se con un po’di disordine caotico. Forse fin troppa carne al fuoco ma di ottima qualità.
Interessante anche la sezione live, penalizzata però da una registrazione non eccelsa. Si intuisce una brillante vena garage-fuzz che se coltivata bene e magari con meno urgenza, ci consegnerà una formazione di notevole spessore.
Ovviamente questo lp è un cameo per collezionisti, ma quei pochi fortunati possessori ne saranno certamente soddisfatti.

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