Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2011
Durata:non disponibile
Etichetta:Metal Mind Productions

Tracklist

  1. COME TASTE THE BAND
  2. TIME MACHINE
  3. DREAMS LIE DOWN AND DIE
  4. LONELY
  5. LAND OF THE DECEIVER
  6. SECRET JESUS
  7. SEA OF EMOTION
  8. CATZ GOT YER TONGUE
  9. LIVING ON THE CHEAP
  10. TIMES LIKE THESE

Line up

  • Doogie White: vocals
  • Patrick Johansson: Drums
  • Thomas Broman: Drums
  • Derek Sherinian: Keyboards
  • Tony Carey: Keyboards
  • Neil Murray: Bass
  • Greg Smith: Bass
  • Paul Logue: Bass
  • Pontus Norgren: Guitar
  • Marcus Jidell: Guitar
  • Phil Hilborne: Guitar
  • Mick Tucker: Guitar
  • Patti Russo: guest vocals

Voto medio utenti

Doogie White, come dire: uno dei cantanti più sottovalutati del panorama hard rock/metal attuale. Al momento in forza agli storici Tank (che il buon Eric Martin dei Mr. Big ci consigliò di ascoltare nella storica video-intervista), lo scozzese dalla chioma fluente vanta un curriculum da far invidia, tra Malmsteen, Praying Mantis, Balance of Power, Cornerstone e chi più ne ha più ne metta. Inevitabile che il disco solista ‘risenta’ della classe sopraffina di cotanto artista.

Circondato da un nugolo di musicisti di caratura stellare, Doogie mette in fila dieci brani di potente e melodico hard rock, nel quale la sua voce è tratto distintivo ed inimitabile. A cavallo tra Dio, Jeff Soto e Ian Gillan, White sciorina una sequela di canzoni davvero niente male, a partire dall’energica opener “Come Taste the Band”, che mi riporta alla mente i Whitesnake più ispirati e carichi; qualche filler di troppo rende questo “As Yet Untitled” un filo inferiore alla qualità che avrebbe potuto esibire, ma il lavoro di gente come Derek Sherinian, Neil Murray, Patrick Johansson, Tony Carey e compagnia danzante aggiunge qualità alla qualità, per tre quarti d’ora di musica divertente e ben confezionata. Condite il tutto con una bella produzione graffiante ad opera di Pontus Norgren di sponda Hammerfall, ed eccovi servito un piatto gustoso ed invitante, soprattutto per gli amanti dell’hard’n’heavy di classe.
Interessanti anche i brani in cui Doogie lavora di fioretto, come la dolce “Sea of Emotion”, o le parentesi più marcatamente AOR, come una “Living on the Cheap” impreziosita da cori ariosi nel ritornello.

Nel complesso, dunque, un disco riuscito per Doogie White, che personalmente annovero tra i Cantanti con la C maiuscola, per la bravura, l’espressività e la capacità di adattare camaleonticamente la propria voce alle esigenze del pezzo. “As yet Untitled” non fa che confermare quanto finora asserito artisticamente da Doogie, a cui auguro una carriera lunga e piena di soddisfazioni, come sono certo meriti.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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