Copertina 8

Info

Anno di uscita:2011
Durata:non disponibile
Etichetta:Prophecy

Tracklist

  1. SAIVON KIMALLUS
  2. POJAN KIISKI
  3. PIENET PUROT
  4. ULOIN
  5. SATEEN SOUTU
  6. HAAKSI
  7. SURUNUOTTA
  8. SAVOIE
  9. VUOKSI
  10. PALUU JOELLE
  11. SEES
  12. SINISET RUNOT

Line up

  • Tyko Saarikko: lead vocals, guitar, harmonium
  • Ilmari Issakainen: guitar, bass, drums, piano, vocals
  • Tuukka Tolvanen: vocals
  • Paula Lehtomäki: viola
  • Jaakko Hilppö: vocals
  • Janina Lehto: flute
  • Heikki Hannikainen: contrabass
  • Jussi Lehtinen: vocals
  • Elisa Ollikainen: cello

Voto medio utenti

"Saivo": il mondo dove la morte vive.
Uno dei modi per entrarvi è un anfratto sul fondo di un lago.
L'immaginario mitologico dei Tenhi si arricchisce, dunque, con il nuovo capitolo che segue, dopo ben cinque anni, il precedente "Maaäet".
Un intervallo di tempo, quello tra i due dischi, che non ha spostato il sentire fortemente legato alla natura, da sempre alla base della musica dei finlandesi. "Saivo" è, infatti, un lavoro neofolk oscuro, caldo e indissolubilmente legato alla natura. Da essa trae le sue suggestioni, i suoi umori, i suoi suoni. I delicati intrecci acustici delle sei corde, le splendide melodie di flauto, gli improvvisi squarci di violino e un uso delle percussioni che definirei quasi marziale, si amalgamano creando un suono tenue che ti abbraccia proprio come farebbe un bosco immerso nella bruma del mattino. I Tenhi sono gli straordinari cantori di un mondo incantato, all'interno del quale è facile dimenticarsi del tempo che scorre e delle vicissitudini che quotidianamente ci assalgono. "Saivo", da questo punto di vista, è un lungo viaggio verso una meta sconosciuta alla quale ci accompagna la voce profonda e ieratica di Tyko Saarikko che ci racconta storie perse nella notte dei tempi.
La musica dei Tenhi è solo apparentemente semplice, ma se la si guarda in profondità, se ne possono scoprire le infinite sfaccettature e la poliedricità delle forme espressive: una musica suadente, ma anche forte, pagana e costantemente in bilico tra vocalizzi quasi recitati ed esplosioni strumentali improvvise ed inebrianti.
I Tenhi diventano con il nuovo lavoro i Sigur Ros del neofolk e lo fanno con una musica davvero suggestiva ed unica.
Come unici sono i Tenhi.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 28 dic 2011 alle 17:19

non è sicuramente il posto adatto ma il neofolk è la musica degli skinhead? ma e se si con che criterio scusa? Diciamo che certo neofolk è avvicinabile ad ambienti di detra... perchè questo accada non saprei dirtelo con precisione anche perchè, per come la vedo io, musica e politica dovrebbero essere sempre scisse. A me il neofolk piace ed ho i capelli lunghi.

Inserito il 28 dic 2011 alle 16:13

non è sicuramente il posto adatto ma il neofolk è la musica degli skinhead? ma e se si con che criterio scusa?

Inserito il 27 dic 2011 alle 19:28

Disco splendido.

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