Chi bazzica regolarmente i territori black metal ed affini saprà bene che il nome degli inglesi
Nine Covens è venuto alla ribalta delle recenti cronache metalliche per il fatto che la Candlelight ha deciso di non divulgare i nomi dei membri del progetto.
L’etichetta britannica infatti si è limitata a dire che nei Nine Covens “militano esponenti importanti della scena black d’oltremanica” cercando di creare un alone di mistero in un epoca in cui, grazie ad cinguettio sappiamo anche quante volte va in bagno Lars Ulrich.
Se questo atteggiamento sia davvero black metal o no, lo lascio volentieri al vostro giudizio. Per quello che mi riguarda l’unico alone di mistero autentico è quello che gravava attorno alla figura di Quorthon ed ai primissimi lavori dei Bathroy, tutti gli altri dopo di lui sono stati solo imitatori.
Lasciamo quindi parlare questo “…on the coming of darkness”, album di quattro canzoni divise in novo movimenti dai titoli difficilmente memorizzabili costituite da un black metal spurio che ammicca di volta in volta al death ed al doom.
Diciamo anche che i Nine Covens non sono una band che tiene il piede pesante sul pedale dell’acceleratore preferendo di gran lunga le soluzione ragionate ed atmosferiche di stampo relgious piuttosto che dare sfogo ai propri istinti brutali.
Niente di male si intende, ma durante l’ascolto si capisce che la band non riesce a gestire queste scelte in maniera piena ed esclusiva. In alcuni passaggi “…on the coming of darkness” gira a vuoto, la tensione emotiva scema rapidamente diventando addirittura impalpabile.
Senza stare a scomodare il confronto con un “My soul for his glory” dei Behexen (la cui titletrack spazza via i Nine Covens come foglie al vento) e rimanendo all’interno del rooster Candlelight, “…on the coming of darkness” risulta perdente anche se paragonato ad un disco di discreta fattura, ma non certo un capolavoro, come “Luciferian frequencies” dei portoghesi Corpus Christii.
Personalmente penso che sarebbe meglio che i “membri noti” del black inglese continuino a prodigarsi con le proprie band di appartenenza…
Bocciati ma con possibilità di appellarsi ad una seconda uscita.
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